LIPPI – Marcello Lippi è stato ospite nello spazio pomeridiano di #CasaSkySport. Come prevedibile, si parla della vittoria nel Mondiale 2006 in studio e diverse risposte alle domande arrivate da casa. C’è un messaggio di Paolo Montero, Lippi lo descrive così:
“Un grande campione, un uomo amato da tutti i compagni. L’ho avuto all’Atalanta e l’ho voluto alla Juventus. Ho avuto grandi campioni ma prima grandi uomini. Ho chiesto anche ai miei campioni di convincere qualcuno per essere sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda“.
Altri giocatori voluti fortemente: “Partecipai anche io alla trattativa Buffon – Thuram a Parma. Poi volevo Nedved e Camoranesi, con il Verona ci fece impazzire“.
Aneddoti sul Mondiale: “All’inizio del ritiro a Duisburg c’era un laghetto, aveva un’acqua schifosa e dissi: “Se andiamo in finale, mi tuffo”. Chiesi al capocameriere di legare un pesce al lampione del laghetto, di fare una specie di fiocina metterla dietro il cespuglio… e io andai a mettermi la tuta. Mi tuffai con la fiocina in mano e tolsi questo pesce che era già stato pulito, tagliato e lo infilai nella fiocina, facendo finta che fosse vivo. Iaquinta era un pò credulone e pensava l’avessi preso!“.
Sul gruppo del Mondiale 2006: “Con grande sincerità, dico che c’era la convinzione di avere vinto. Era l’anno giusto, questa volta toccava a noi. Contrariamente a quello che la gente può pensare o dire, prima della finale non si dice nulla di particolare: si è creata grande autostima, forza e consapevolezza che i ragazzi non vedevano l’ora. Le persone sono aumentate sempre di più, ci aspettavano in hotel, attaccati al pullman cercando un saluto, un sorriso e ci chiedevano di vincere“.
Tornare sulla panchina azzurra: “Allenare l’Italia sarebbe meraviglioso ma ho già dato. Non ho intenzione più di fare l’allenatore, soprattutto in una squadra di club. Se mi rendo conto che non ho più voglia, se capita una Nazionale vicina… ma non è sicuro“.
Gli attuali allenatori allenati da giocatore da Lippi: “Soprattutto quelli che ho avuto molti anni, ho passato tante ore al telefono. Con Vialli prima del Chelsea, con Paulo Sousa in Cina… Sono persone di alto livello capaci di coinvolgere, li seguo tutti con grande affetto, con grande stima”.
Su Daniele De Rossi: “Mi viene in mente l’esordio in Nazionale, lo presi dall’under 21 di Gentile. Un ragazzo straordinario, molto esuberante, ogni tanto faceva fatica a controllarsi. Farà una carriera importante come allenatore”.
Sulla quarantena causa Coronavirus: “Sta diventando troppo lunga, si stanno prospettando dei momenti dal punto di vista economico di grandissima difficoltà. Quando sarà scongiurato questo grande pericolo – non prima di un mese – riprendiamo quantomeno con le porte chiuse, vediamo finire il campionato”.
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