LAZIO IL PENSIERO DI SARRI – Manca un mese all’inizio della nuova stagione di Serie A. I club della massima serie stanno cercando di piazzare colpi di mercato capaci di rafforzare la squadra e competere per un posto in Europa, e magari provare a vincere lo Scudetto, strappandolo dalle mani dell’Inter.
La Lazio di Lotito sicuramente è una di quelle squadre che proveranno a lottare per un posto in Champions League, sfuggito in quest’ultima stagione. I migliori siti scommesse e i principali bookmakers hanno già pronosticato un ruolo chiave della Lazio nella prossima stagione di A.
Le quotazioni dei biancocelesti sono salite nonostante il cambio in panchina: via Simone Inzaghi, dentro Maurizio Sarri. Il tecnico piacentino ha deciso di lasciare la Capitale per trasferirsi all’Inter, prendendo il posto di Conte, vincitore dello scudetto. Al suo posto sulla panchina della Lazio, quindi, c’è Sarri, certamente non l’ultimo arrivato.
Sarri ha fatto innamorare in molti con la sua idea di calcio proposta nel Napoli e che non è riuscita a brillare con il Chelsea e la Juventus. Ora per lui una nuova esperienza dopo un anno sabatico, pronto a rimettersi in gioco e provare a strappare alle big qualche trofeo.
Certamente non sarà facile riuscire ad eguagliare i successi di Simone Inzaghi. Quest’ultimo ha passato una vita alla Lazio. In biancoceleste ha iniziato anche la carriera da allenatore, come tecnico prima del settore giovanile e poi della prima squadra, con cui in cinque anni ha conquistato una Coppa Italia e due Supercoppe italiane, diventando l’unico ad aver vinto entrambi i trofei nazionali sia da calciatore che da allenatore della Lazio.
Da calciatore, invece, ha vinto un campionato, tre Coppe Italia, due Supercoppe italiane e una Supercoppa UEFA, diventando il miglior marcatore laziale nelle coppe europee con 20 reti.
Com’è la Lazio di Maurizio Sarri
Il tecnico toscano ha iniziato la preparazione ad Auronzo di Cadore, in provincia di Belluno, in Veneto per il quattordicesimo anno consecutivo. Dal 10 luglio la squadra si è riunita sotto gli ordini di Mister Sarri, con il compito di apprendere il più possibile gli schemi di gioco del nuovo tecnico. Pian piano prende sempre più forma la nuova Lazio.
Il modulo di partenza è scelto, sin dalla conferenza stampa di presentazione: sarà 4-3-3. Il modulo si è confermato nelle prime due uscite stagionali. L’ultima amichevole è la goleada per 11-0 contro il Fiori Barp Sospirolo, squadra della Promozione.
In vista dell’inizio di Campionato, ora ci si chiede: Come giocherebbe oggi la Lazio di Sarri? I segnali sono chiari e inequivocabili, in attesa del rientro dei nazionali Correa e i Campioni d’Europa Francesco Acerbi e Ciro Immobile. Nella amichevole del 20 luglio i grandi protagonisti sono stati le due mezzali, con tre gol per Luis Alberto, tre assist per Milinkovic-Savic. Doppiette per Caicedo, che ha sbagliato un rigore e Muriqi. In mezzo i gol di Felipe Anderson, Hysaj (zittendo le polemiche che lo hanno visto coinvolto in questi giorni), Marusic e Akpa Akpro.
Come sottolineato dal Corriere dello Sport: “nella seconda amichevole estiva fin da subito s’è vista la semina di Sarri. Ha chiesto di giocare ai cento all’ora e non ai “due all’ora”. Questo sì. Da Luis Alberto e Milinkovic ha preteso che fossero più veloci e di tenere sempre le posizioni (valeva per tutti). Con Mau bisogna sfiorare la perfezione.
«State alti, alti alti. Teneteli in area», urlava ieri per avere tutto da tutti. La Lazio vista nel primo tempo era alta, accerchiava, aggrediva. Sarri ha chiesto un palleggio più veloce, s’è visto a tratti. Ma ha potuto apprezzare le avanzate dei terzini e gli effetti speciali (quantomeno concettuali) di centrocampisti e attaccanti. Calma con l’incenso, non è stata una partita probante.
Ma la Lazio ha cambiato piani di volo e rotta, vedere realizzati i movimenti provati in allenamento è una soddisfazione per Mau”, si legge nel famoso quotidiano sportivo.
La formazione tipo della Lazio sarriana
Ovviamente c’è grande curiosità di capire come giocherà la Lazio di Sarri con i rientri degli assenti. Guardando la partita contro il Fiori Barp Sospirolo, il Mister ha giocato dall’inizio Reina in porta e al momento lo spagnolo è il candidato numero uno a difendere la porta della Lazio, davanti a Thomas Strakosha.
In difesa, mentre si aspetta l’insostituibile Acerbi, Sarri sta alternando Luiz Felipe, Patric, Vavro e Radu. Salvo sorprese nel corso della stagione, sarà Luiz Felipe il titolare, calciomercato permettendo. A destra nessun dubbio su Lazzari, che sta entrando sempre più nei meccanismi della difesa a quattro di Sarri; a sinistra al momento la prima scelta è Hysaj, con Marusic come jolly per entrambe le corsie laterali.
In mediana pochi dubbi, in attesa di capire se arriverà un nuovo regista dal mercato: Milinkovic mezzala destra, Luis Alberto mezzala sinistra e uno tra Lucas Leiva (favorito) ed Escalante (positivo nelle prime uscite) davanti alla difesa. Buono anche l’impatto di Akpa Akpro. In attacco si attende naturalmente Immobile per il ruolo di prima punta, mentre dal mercato è arrivato un titolare per l’esterno, ovvero Felipe Anderson, ritornato in biancoceleste.
Nell’ultima amichevole ha giocato sulla destra, ma all’occorrenza può giocare anche sulla sinistra. Per l’altra fascia, l’allenatore aspetta un regalo dal mercato. A meno che non decida di restare Correa, ora in vacanza e desideroso di provare una nuova avventura, magari al PSG. La squadra parigina, regina del mercato fino a questo momento, per Corresa vuole mettere sul piatto Sarabia più un conguaglio economico. L’affare a breve, potrebbe concludersi. In entrata Lazio e Bordeaux hanno trovato un accordo di massima per Basic.
L’affare starebbe per chiudersi sulla base di 8 milioni più 3 di bonus. Il giocatore ha detto sì ai biancocelesti (4 anni a 1.8 a stagione) e sta aspettando una cessione da parte della società capitolina per arrivare a Roma. Cessione che, come raccontato prima, potrebbe essere proprio Correa.
Qualcosa si muove in casa Lazio, con la dirigenza pronta ad offrire a Sarri una squadra all’altezza e che rispecchi il suo gioco. Le premesse per fare bene sembrano esserci tutti, bisognerà soltanto attendere il responso del campo.