Juventus Pirlo dichiarazioni – Il nuovo tecnico bianconero ha concesso una lunga intervista sito ufficiale della Uefa, come riporta tuttosport.
Durante la conversazione Andrea Pirlo ha parlato a 360 gradi della sua “filosofia di calcio” e dei campioni che vanta in rosa la sua nuova società, uno su tutti: il fenomeno portoghese Cristiano Ronaldo.
Juventus Pirlo dichiarazioni – Queste le sue dichiarazioni:
“Negli anni in cui sono stato fermo ho iniziato a studiare, ho visto che questa era una passione che cresceva giorno dopo giorno. È stato automatico il passo di diventare allenatore“.
“Ho avuto la fortuna di avere grandi allenatori. Da Lucescu, che è stato uno dei primi a Brescia, un maestro, a Lippi, Ancelotti, Conte, allo stesso Allegri. Ho avuto la fortuna di avere dei top mondiali e sono contento di aver lavorato con loro, cercherò di prendere qualcosa da ognuno”.
“Più stress in campo o in panchina? Sicuramente in panchina, perché sul campo comandavo io, ero io a decidere cosa fare con la palla, qua posso dirigere ma sono gli altri che interpretano il ruolo e giocano le partite, quindi è un po’ più difficile. Quando giocavo avevo un certo tipo di gioco che permetteva di dare certe situazioni e decidere certe situazioni in campo, adesso lo devo fare da solo fuori dal rettangolo verde“.
“Rivoluzione Juve? Sono dei giocatori giovani e di grande qualità, che hanno grosse prospettive di miglioramento. Quando finisce un ciclo di certi giocatori è giusto ripartire con gente giovane. Noi fortunatamente siamo riusciti ad acquistare questi ragazzi e con il tempo speriamo possano crescere e diventare grandi campioni come quelli di qualche anno fa“.
Su Cristiano Ronaldo: “Sono molto contento di avere simbolo del calcio mondiale. Averlo tutti i giorni a disposizione, vederlo allenare e poi giocare fa enormemente piacere a me e a tutta la squadra. Uno che lavora a 35 anni come un ragazzino e ha ancora la stessa passione tutti i giorni per giocare a calcio è un esempio per tutti“.
“Quando giochi in Champions le squadre sono tutte forti, non esiste più la squadra materasso. Quindi bisognerà cercare di affrontarle tutte le squadre con la massima attenzione e con il massimo entusiasmo, perché non puoi sbagliare. E’ molto dura e dipende molto dai momenti, soprattutto dopo la sosta invernale.
Il periodo più difficile è sempre stato quello di marzo quando le squadre non hanno ancora trovato il ritmo dopo la preparazione, mentre altre sono già più rodate. Quello è il periodo più difficile. Lì devi essere anche un po’ fortunato e avere un sorteggio più abbordabile. Se ti trovi con la squadra non al meglio rischi di perdere tutta la stagione.
Il mio calcio? L’obiettivo è quello di proporre sempre un calcio offensivo, di avere padronanza del gioco e andare in ogni stadio imporre il nostro gioco. Questo è l’obiettivo, che si giochi al Bernabeu o in un altro stadio è lo stesso, per noi non deve cambiare niente“.