ITALIANE IN CHAMPIONS LEAGUE – Il titolo può sembrare un po’ fuorviante perché in realtà la due giorni di Champions ci regala una Juventus sì in testa al girone, ma anche un’Inter che esce dal Camp Nou a testa alta, anzi altissima e con la convinzione che quest’anno il passaggio del turno è assolutamente alla propria portata. A Bergamo – dovremmo dire a Milano – l’Atalanta vive il dramma con la seconda sconfitta su due partite, mentre il Napoli pareggia, ma ha altre grane peggiori a cui pensare, come il caso Insigne.

ITALIANE IN CHAMPIONS LEAGUE – Andiamo a vedere come si sono comportate le quattro italiane in Champions League.

Atalanta – Shaktar Donetsk 1 – 2 L’Atalanta butta via, è il caso di dirlo, una grandissima chance. Domina per lungo tempo, sciupa – anche un rigore – e poi si fa battere al quinto minuto di recupero del secondo tempo dagli ucraini.

Il teatro di San Siro scuote in positivo i nerazzurri i quali, però, difettano ancora di esperienza. La classifica appare compromessa, perché delle prossime quattro partite due saranno contro il City di Guardiola, una delle favorite al passaggio del turno.

Immaginarsi di fare punti contro i Campioni d’Inghilterra è complicato. Pensare che 6 punti (di cui 3 da conquistare in Ucraina) possano bastare, sarebbe un atto davvero di grande fede.

Il calcio per fortuna non è matematica e sognare delle imprese dall’Atalanta di Gasperini appare lecito. Intanto i bergamaschi usciranno, tra le sconfitte o le vittorie non importa, con grande esperienza da far maturare anche nel palcoscenico della Serie A; e magari riprovarci già l’anno prossimo in Europa.

Juventus – Bayer Leverkusen 3-0 Chi invece non fa una piega in Europa è la Juventus. Un 3-0 secco forse anche più largo di quello che si è visto in campo; dove la squadra di Sarri, soprattutto nel primo tempo, è stata sorniona nell’aspettare l’errore di avversari abituati al grande possesso palla. Ma anche capace di errori clamorosi come quelli che hanno portato al gol Higuain.

L’argentino, insieme a Cuadrado, è stata la nota più positiva di una serata che ha visto Bernardeschi e Ronaldo non al meglio, ma capaci lo stesso di andare gol.

Se la Juventus ha ancora margini com’è normale che sia, beh i tifosi si potranno solo divertire. La situazione nel girone potrebbe virare nettamente a favore dei bianconeri; visto che alla Juventus ora spetta il match contro la squadra, sulla carta, più debole del girone.

Tre punti contro la Lokomotiv Mosca lancerebbero la Juventus vicino agli ottavi di finale.

Genk-Napoli 0-0 A Napoli si vivono momenti particolari in queste ultime ore. Dopo la quanto mai importante vittoria contro i Campioni in carica del Liverpool, infatti, tutti, la piazza, la dirigenza, si aspettavano una scintilla; che invece sembra essersi già spenta come fosse stata infilata dentro un secchio d’acqua.

La sconfitta con il Cagliari in campionato, la sofferta vittoria contro il Brescia e ora questo scialbo 0-0 contro i belgi del Genk – battuti nel turno precedente per 6-0 dal Salisburgo – riaprono tutto in ottica qualificazione.

Il Liverpool nell’altro match del Girone E di Champions League, soffre, ma vince e ora tutte e quattro le squadre si ritrovano lì quasi appaiate.

In più, come abbiamo detto nell’introduzione, il Napoli ha la grana Insigne da risolvere; ha un Lozano che sembra faticare più del previsto, dopo il bell’esordio; e un Milik quanto mai in imbarazzo in fase realizzativa.

Tanti piccolo problemi per il Napoli, da risolvere il prima possibile; nel prossimo turno contro il Red Bull Salisburgo si giocherà una grossa fetta di qualificazione.

Barcelona – Inter 2-1 Un primo tempo da assi, un secondo a difendersi con le unghie, ma che alla fine è costato la sconfitta. L’Inter per 45 minuti spadroneggia al Camp Nou dove il Barcelona dimostra tutte le difficoltà di un cambio generazionale più sofferto del previsto.

È una questione di cicli, e quello del Barcelona è al termine, mentre quello dell’Inter è solo all’inizio; e potrebbe regalare tante gioie ai tifosi nerazzurri.

Sensi, Barella, Lautaro e Brozovic sono protagonisti assoluti al Camp Nou; sono giovani e forti, Conte è l’allenatore giusto, quello che l’Inter insegue da ormai quasi 10 anni dopo averne cambiati e sbagliati a decine.

Il risultato finale è bugiardo, ma è figlio di una prodezza assoluta di Suarez e di una stanchezza fisiologica che alla fine si fa sentire.

La situazione nel girone non è assolutamente compromessa; a patto però di mantenere la stessa intensità e qualità nella prossima sfida – decisiva – in casa contro il Borussia Dortmund, esattamente tra venti giorni.

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