Stefano Pioli, tecnico del Milan, ha rilasciato un’intervista a “La Gazzetta dello Sport“. L’allenatore Campione d’Italia ha lanciato le ambizioni del Diavolo per la nuova stagione, con l’obiettivo dichiarato di difendere il tricolore cucito sul petto.
INTERVISTA PIOLI: “SIAMO PIU’ FORTI DI UN ANNO FA, CDK PUO’ DIVENTARE UN TOP”
Queste le sue parole: “Questa è stata un’estate bellissima, da provare a ripetere. Per vincere serve talento, per ripetersi serve carattere. Quest’anno motivare il gruppo sarà più facile, siamo più forti di un anno fa. Lotteremo per difendere lo scudetto, in Champions per migliorarci”.
Su De Ketelaere: “In prospettiva, in due-tre anni, può diventare un top europeo. Ci siamo incontrati a Milanello mercoledì mattina, assieme allo staff gli ho mostrato dei video con dei nostri concetti di gioco. È stato molto attento, da quello che ha detto si vede che è molto intelligente, che capisce di calcio. E poi ha grande talento, si vede da come tocca palla: è elegante, bello da vedere. Ho chiesto di lui a Origi, compagno di nazionale, e lui: ‘È metà Havertz e metà Kakà’. Si è sbilanciato… Giocherà qualche minuto a Vicenza e un tempo domenica con la Pergolettese. Ci sono aspettative importanti ma è giusto dargli tempo, io per primo gli ho detto di non avere fretta”.
Su Ibrahimovic: “Zlatan non c’è ma c’è, perché è sempre in contatto con tutti. È un campione che può ancora fare la differenza: prima deve stare bene, nel finale della scorsa stagione ha fatto dei sacrifici pazzeschi. La gente non lo sa, ma poteva allenarsi solo un quarto d’ora. Ha tecnica e intelligenza superiori ma soprattutto ha ancora tanta fame. Da metà agosto sarà a Milanello per portare avanti il suo percorso”.
Su Leao: “Non sono affatto preoccupato dalle vicende contrattuali, si è vede che è felice di stare con noi. Potenzialmente è un campione, per forza e capacità di saltare l’uomo. Ha tanti gol nelle gambe, anche più di quelli dell’anno scorso. È cresciuto tanto senza palla, ora deve riuscire a occupare meglio l’area di rigore”.
Su Adli: “Ho letto che giustamente si è definito un centrocampista atipico: è molto intelligente, gioca in verticale. Si sta inserendo benissimo, a volte si muove fin troppo ma sta imparando in fretta. E non dimentichiamo Brahim Diaz, dal quale mi aspetto molto e di cui sono molto soddisfatto: da lui voglio più precisione nell’ultimo passaggio e più gol”.
Sul mercato: “Sulla carta mancano due ruoli, il difensore e il centrocampista. Non vogliamo sostituire chi se ne è andato con dei sosia, anche perché un altro Kessié non c’è. Ci servono due caratteristiche: esplosività e intelligenza”.
Su Maldini e Massara: “Non ho mai temuto di perderli, li sentivo tutti i giorni. Il passaggio di proprietà e altre dinamiche di cui non sono a conoscenza hanno portato a tempi più lunghi, ma non ho mai pensato che potesse finire diversamente”.
Su Cardinale: “L’ho incontrato solo il giorno prima del closing, poi non l’ho più sentito. Ma anche con i vertici di Elliott funzionava allo stesso modo, i miei riferimenti sono Paolo, Ricky e Gazidis”.
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