[df-subtitle]Spal – Inter: in conferenza stampa ha parlato Luciano Spalletti[/df-subtitle]
Giornata di vigilia per l’Inter di Luciano Spalletti che domani sera alle 20.30 farà visita alla Spal nel posticipo che chiuderà l’8^ giornata di Serie A. Giornata di vigilia e quindi giornata di conferenza stampa. Prima, però, il tecnico della ‘Beneamata’ ha risposto alle domane dei tifosi su Facebook attraverso la pagina ufficiale della società nerazzurra.
Ecco le sue parole: “Per quello che si è visto in precedenza dobbiamo fare ancora un piccolo sforzo. Io la musica della Champions la sento anche negli spogliatoi di Ferrara. Joao Mario? Noi teniamo tutti in considerazione, adesso è un momento particolarmente felice sotto l’aspetto dalla disponibilità. I tifosi sono il perno trainante di tutto il movimento Inter, senza il loro amore non ci sarebbe il corpo, allora dobbiamo solo seguirli. Noi dobbiamo mettere in pratica quelli che sono i loro desideri”.
Subito dopo è iniziata la conferenza stampa, vi riportiamo di seguito le parole di Spalletti.
Sulla mentalità: “A noi ci è successo di abbassare il livello di tensione da partita a partita. La prima cosa che dobbiamo fare è mantenere quelle qualità che siamo andati ad acchiappare in queste vittorie. Sono sicuro che la squadra domani sarà pronta dal punto di vista mentale. Io sono soddisfatto soprattutto di quello che è la crescita mentale e caratteriale. Però nella partita con la SPAL vedremo se questa mentalità è a pelle o è sotto pelle. Perché se è a pelle c’è il rischio che dopo un paio di docce ci vada via. Se è sotto pelle ci rimane anche dopo aver fatto la doccia. Conosciamo le insidie che andremo ad incontrare giocando questa partita. Come si è detto ai giocatori, la musica della Champions dobbiamo sentirla anche domani. Se qualcuno non riesce a sentirla se la metta nel telefonino. Brozovic e Vecino corrono molto? Vuol dire che gli altri li aiutano poco, la difesa ogni tanto non accorcia verso di loro e l’attacco non accorcia verso di loro e non è corretto. Non è che loro stiano facendo bene sotto l’aspetto dei metri fatti, è che gli altri li fanno correre qualche metro di troppo”.
Sul turnover: “Il turnover mi garba un po’ poco. Io nelle volte precedenti ho sostituito dei titolari della partita della volta prima con altri titolari perché sono tutti titolari, ho una rosa ampia ed è giusto che sia così. L’anno scorso avevamo pochi calciatori. Ci sono poi delle difficoltà a dover rimettere nelle gambe 95 minuti in tre giorni dopo 3 partite di fila. Visto che la società ha lavorato bene, benissimo, sotto l’aspetto del numero dei calciatori, bisogna utilizzarli. La cosa fondamentale che debbono sapere è che in campo ci va sempre l’Inter e debbono avere un atteggiamento da Inter”.
Sulla gara col Psv: “Stiamo lavorando nella maniera giusta. Secondo me non abbiamo ancora espresso il nostro massimo e queste vittorie non debbono farci pensare di poter stare comodi. Quando si indossa la maglia dell’Inter ogni partita diventa un esame. Abbiamo fatto bene, abbiamo fatto dei risultati molto importanti perché poi è una competizione unica. Siamo riusciti a mantenere l’equilibrio dopo lo svantaggio ed è una cosa fondamentale. Siamo sulla strada buona, dobbiamo mantenere questa attenzione e fare questo risultato domani”.
Cosa è cambiato: “Noi contro il Parma abbiamo fatto una buonissima partita, non siamo stati bravi a creare tante occasioni da gol ma siamo stati equilibrati e aggressivi. Ci sono stati degli episodi che potevamo sfruttare meglio, si doveva andare qualche volta in più dietro la linea difensiva. Come prestazione non è stata molto diversa dalle altre dove siamo riusciti a portare a casa i 3 punti. Quello che fa la differenza è il lavoro, l’attenzione, la disponibilità. Non è un risultato o un episodio che può mandarmi in confusione. A noi calciatori non racconti le favole, si parla di calcio. Abbiamo avuto delle complicazioni, si è pigiato più forti e si è passato dove si doveva passare”.
Sull’abitudine a vincere: “Fin quando le nostre vittorie continueranno a far notizia, significa che ancora non siamo quelli che vogliamo essere. Se si evidenzia il fatto che siamo stati bravi, non è una cosa normale per noi. Perché? Perché alla Juventus non glielo si domanda”.
Chi l’ha stupito: “Io sono sempre un po’ innamorato dei miei giocatori. Rimanere stupiti diventa difficile perché sono quasi al massimo come predisposizione. Chiaro che vedere uno come Borja Valero che ha 45 anni, no scherzo ne ha meno, però insomma ha quel passato lì, che sta fuori 4-5 partite e in 5 minuti riesce a fare la differenza, mi viene da dire più Borja Valero abbiamo come passione e disponibilità, e più riusciremo a fare una strada importante. Per cui dico Borja Valero”.