Inter, senti Acerbi – Francesco Acerbi, difensore dell’ Inter, ha affidato ai microfoni di “Rai Sport” il suo pensiero riguardante la difficile situazione che il suo club sta vivendo ormai da diverse settimane. Il monito dell’ex centrale della Lazio è chiaro: la squadra deve restare unita e soprattutto deve seguire il suo allenatore che, sempre a detta del difensore nerazzurro, è l’unico che può trascinarla fuori dalla tempesta.
Inter, senti Acerbi – Queste le sue parole direttamente dal ritiro della Nazionale Italiana:
“Dobbiamo restare uniti. C’è un momento di difficoltà, il più importante da quando Inzaghi è in panchina, e c’è pressione, ma ho ritrovato un grandissimo allenatore e un grandissimo uomo. Alla Lazio ha fatto bene per tanti anni, passare in nerazzurro è un salto di qualità” ha spiegato a Rai Sport. Anche il giocatore ha fatto lo stesso percorso in estate, lasciando un ambiente che l’aveva contestato in più occasioni: “Gli insulti li prendi ovunque vai e sono indirizzati anche alla famiglia. I tifosi ne hanno diritto, anche sui social. Fanno trasferte anche molto lunghe per noi, ma ci vorrebbe un limite. Bisogna guardare avanti, è inutile nascondersi.”
Sul prossimo impegno degli azzurri in Nations League, aggiunge:
“Abbiamo bisogno di applausi e sostegno, penso che a San Siro ci sarà. La Nazionale deve responsabilizzare tutti, abbiamo vinto gli Europei ma siamo fuori dai Mondiali – ha proseguito – dobbiamo rimboccarci le maniche e ognuno dei presenti deve dare qualcosa in più. Ci sono pochi attaccanti, così come sono pochi proprio i calciatori italiani, che non crescono perché non giocano. Scendono di categoria, fanno fatica a mettersi in mostra e c’è meno scelta. Quando io ero giovane, i veterani ti facevano crescere: il clima era pesante però forgiava il carattere”. Per concludere, il difensore dell’Inter ha fatto una riflessione su Chiellini, che si è ritirato dal giro azzurro: “Era il più esperto del gruppo, è un grande uomo e ha un peso nello spogliatoio, oltre a dare tutto in campo: era un punto di riferimento. Manca un leader come lui, ma ce ne sono altri”.
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