INDOMITA 21 GUOLO – Nelle scorse settimane, la nostra redazione aveva contattato Alessandro Guolo, allenatore dei ragazzi nati nel 2011 dell’Indomita 21 una Polisportiva trevigiana affiliata al medesimo Treviso FBC 1993, il principale club calcistico della città.

Se fino a un mese fa si è svolto il campionato, nel corso di questo mese Guolo e i suoi ragazzi sono stati impegnati in due eventi molto importanti: il Trofeo “Treviso Città Europea dello Sport” e il “Trofeo Fratelli Zanin“, quest’ultimo tenutosi a Casale sul Sile.

In entrambe le occasioni i risultati sono stati decisamente positivi.

INDOMITA 21 GUOLO

INDOMITA 21 GUOLO – Iniziando dal torneo “Treviso Città Europea dello Sport”, molto bravi sono stati Guolo e i ragazzi a strappare il pass per la prestigiosa tappa al Tenni.

A San Bartolomeo infatti l’Indomita ha superato i pari età del Cvo e del Casale e pareggiato con lo Spinea. Questi preziosi risultati sono valsi il primo posto del Girone D e la conseguente qualificazione alla fase finale del torneo, tenutasi nel principale impianto calcistico trevigiano domenica 22 maggio.

In questo nuovo step le avversarie erano il Treviso, il Padova e il Vicenza. Come a San Bartolomeo, anche qui l’Indomita ha ben figurato. Senza tralasciare – e questo al di là dei punteggi finali – la grande soddisfazione ed emozione per quel gruppo di bambini di calcare un importante terreno di gioco come il Tenni.

Quanto al “Trofeo Fratelli Zanin”, la squadra di Guolo – composta da dieci bambini nati nel 2011 e da due nati nel 2012 – ha concluso come meglio non poteva, conquistando la finale e vincendola 4-0 contro il Casale lo scorso venerdì.

Intervenuto ai nostri microfoni, Guolo ha espresso tutta la sua soddisfazione: “Inziando dal torneo organizzato dal Treviso, andare al Tenni da allenatore assieme ai ragazzi è stato grandissimo risultato. Non pensavo che avremmo fatto così bene: su 9 partite disputate, ne abbiamo vinte 3, pareggiate 3 e perse 3“.

Come è stato affrontare realtà blasonate e conosciute come Padova e Vicenza?

Aver giocato contro di loro è stato molto stimolante. Il Padova aveva tutti ragazzi del 2012, quindi un anno in meno dei nostri, ma giocavano molto bene la palla. Erano due tempi da dodici minuti, chiaro che quindi non puoi capire chissà quanto dalle tua squadra, però mi è molto piaciuto l’atteggiamento dei miei: nel primo tempo eravamo sotto 4-0, non ci siamo disuniti e nel secondo siamo riusciti a segnare due gol. Ma soprattutto, i ragazzi hanno capito di potersela giocare anche contro queste realtà professionistiche, considerando l’enorme differenza a partire dal punto di vista organizzativo. Basta pensare che loro si allenano quattro volte alla settimana e hanno a disposizione diversi allenatori, noi non più di due“.

Tra l’altro, come noto lei è un grandissimo tifoso del Treviso. Pur se in un’altra veste, cosa ha provato ad essere sul prato del Tenni? 

È stato bellissimo, neanche a farlo apposta ci hanno messi nello spogliatoio del Treviso. Il campo poi adesso è bellissimo e molto curato, c’era una vera e propria aria di festa“.

Venerdì invece avete festeggiato la vittoria del torneo di Casale. Che esperienza è stata quella? 

Quella competizione è stata più lunga perché è durata circa un mesetto. Anche lì abbiamo fatto molto bene, vincendo 4 delle 5 partite di qualificazione. Passando da primi del girone, in finale abbiamo incontrato il Casale, e quella sera c’era una bolgia. La mia soddisfazione più grande è stata che abbiamo vinto giocando di squadra. L’Indomita poi è stata molto contenta di aver aggiunto questo trofeo alla bacheca“.

Questi importanti risultati non sono passati inosservati. Ho saputo che altre società, di cui due molto importanti, l’hanno contattata. Dove allenerà il prossimo anno? 

Confermo che ci sono state alcune chiamate con altre società, e da due di queste non me lo sarei mai aspettato. Ma lo dico da adesso: l’Indomita è casa mia e sto benissimo. Nonostante alcuni miei trascorsi, l’Indomita si è subito fidata di me dandomi questa possibilità, sono molto grato alla società. Sono stati due anni fenomenali sotto tutti i punti di vista. Ho dato anima e cuore e voglio quindi continuare questo lavoro e questo percorso che non è assolutamente finito“.

 

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