Jude Bellingham, centrocampista totale del Real Madrid, ha deciso il Clasico con una doppietta da urlo: fenomeno generazionale

Hey Jude”, cantano i madrileni sulle note di una nota traccia generazionale dei Beatles nella giornata in cui, i Rolling Stones, erano presenti allo stadio Montjuic per il Clasico tra Barcellona e Real Madrid, per sublimare il nuovo sponsor sulla camiseta blaugrana. Una partita risolta dall’assolo di Jude Bellingham, probabilmente il calciatore più forte al mondo per l’impatto da leader maximo in una realtà come quella della Casa Blanca. Dopo sessantotto minuti in cui sembrava in difficoltà, analogamente al pari della squadra, sotto nel punteggio e in ritardo in classifica, il ventenne centrocampista è salito letteralmente in cattedra ed ha cambiato da solo l’inerzia del match.

Una doppietta da fenomeno generazionale quella del mediano inglese, caratterizzata da un missile da fuori area spento all’incrocio dei pali e un inserimento da vero bomber al minuto 92, per decidere il Clasico ed entrare a piedi pari nella storia del Real Madrid. Nessuno mai, infatti, aveva realizzato una doppietta all’esordio in una delle partite più sentite di questo sport e, probabilmente, in pochi avevano mai visto un calciatore così totale. Sì, perché il ruolo di Bellingham appare quasi superfluo nello scacchiere di Ancelotti. L’inglese ha numeri da vero bomber, probabilmente quello che manca a questa squadra per raggiungere l’olimpo delle squadre più forti di sempre. Sono già tredici le reti realizzate nelle prime tredici partite: una partenza sprint che ha già fatto registrare un record nell’intera storia madrilena.

“Hey Jude”: l’assolo di Bellingham stende il Barcellona degli Stones

La sensazione è quella di trovarsi al cospetto di un fenomeno generazionale, per il quale, i 100 milioni sborsati in estate, possano essere ritenuti persino pochi in relazione alle qualità tecniche e atletiche di un simil campione. Carlo Ancelotti si gode la nuova stella del firmamento madrileno, probabilmente una delle più lucenti in assoluto, per un “Hey Jude” che, con ogni probabilità, udiremo ancora per diversi anni, non solo per via della splendida melodia realizzata dai Beatles, quanto per le gesta di un campione assoluto.

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