“Mi son dovuto arrendere ad un ginocchio che mi ha tormentato per quasi tutta la mia carriera”. Nonostante i numerosi infortuni, Giuseppe Scurto non si è mai arreso: ha appeso gli scarpini al chiodo a soli 27 anni ed è ripartito dai giovani. Oggi allena la Primavera del Trapani, ma sono indelebili gli anni trascorsi a Palermo; con il settore giovanile del club rosanero è riuscito ad ottenere grandi risultati nonostante le poche risorse finanziare a disposizione: “Il Trofeo Maestrelli come miglior allenatore italiano per il settore giovanile mi ha riempito d’orgoglio. Per 6 anni a Palermo siamo stati al livello delle big italiane con risorse a disposizione nettamente inferiori e abbiamo portato tantissimi ragazzi tra i professionisti. Trapani? E’ stato un anno meraviglioso perché nessuno si aspettava potessimo fare un campionato del genere”, ha affermato Giuseppe Scurto in esclusiva ai microfoni di EuropaCalcio.it.

L’ex difensore della Roma ha elogiato l’operato di Paulo Fonseca: “Credo stia facendo un buon lavoro. In Italia però non è semplice perché ci sono tanti bravi allenatori che sanno preparare molto bene le partite”; inoltre ha ricordato il periodo vissuto a Treviso con un giovanissimo Leonardo Bonucci: “Eravamo una bella coppia difensiva”.

Questi i temi trattati da Giuseppe Scurto in esclusiva ai microfoni di EuropaCalcio.it.

Emergenza Coronavirus: secondo te si tornerà a giocare oppure nei prossimi giorni potremo assistere al blocco del calcio in Italia?

“Tornare ad allenarsi sarebbe un primo passo. Poi è chiaro che più avanti si dovranno fare delle valutazioni e capire se ci sono i margini per una ripresa dei campionati”.

Come stai trascorrendo la quarantena?

“La cosa positiva è che mi sto godendo la famiglia 24 ore su 24. Poi sto riguardando diverse partite e sto seguendo molti aggiornamenti online. Da un certo punto di vista per noi allenatori può essere un occasione per fermarsi un attimo a riflettere sul proprio lavoro e per cercare di migliorare”.

Passiamo alla tua carriera da calciatore. Quale partita ricordi con maggior piacere?

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Giuseppe Scurto in azione con la maglia della Roma contro Dimitar Berbatov.

“Sicuramente gli esordi in Champions e in Serie A li ricordo con grande piacere. Cosi come ricordo con grande emozione il mio primo gol in Chievo-Samp e tutte le sfide contro le big del nostro calcio”.

Che Nazionale era quella che ha vinto l’Europeo Under 19 nel 2013?

“Era una Nazionale molto forte e infatti poi tanti ragazzi hanno avuto delle carriere importanti. Penso ad esempio a Chiellini, Aquilani, Pazzini, Lodi e tanti altri che hanno giocato tra Serie A e Serie B“.

A Treviso hai giocato con un giovanissimo Leonardo Bonucci: già si intravedevano le sue qualità di leader?

“Era la sua prima esperienza in una prima squadra e sicuramente faceva già intravedere delle qualità importanti. Eravamo una bella coppia difensiva. Io purtroppo mi sono poi dovuto arrendere ad un ginocchio che mi ha tormentato per quasi tutta la mia carriera”.

Come giudichi finora il lavoro di Fonseca sulla panchina della Roma?

“Credo stia facendo un buon lavoro. In Italia però non è semplice perché ci sono tanti bravi allenatori che sanno preparare molto bene le partite. Ormai tutti ti studiano e tutti mettono in campo una grande intensità per cui non è semplice sorprendere gli avversari a livello tattico o a livello di gioco. Spesso poi nell’equilibrio è la qualità del singolo che può fare la differenza”.

Secondo te De Rossi potrà fare una carriera importante da allenatore?

“È stato un grande giocatore e credo possa fare bene anche da allenatore”.

Nel 2019 sei stato nominato miglior allenatore italiano del settore giovanile. Qual è il segreto del tuo lavoro con i giovani?

“Il Trofeo Maestrelli come miglior allenatore italiano per il settore giovanile mi ha riempito d’orgoglio perché vuol dire che il lavoro fatto in queste 7 stagioni è stato apprezzato e riconosciuto dagli addetti ai lavori.

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Giuseppe Scurto con la maglia del Chievo Verona.

Per 6 anni a Palermo siamo stati al livello delle big italiane con risorse a disposizione nettamente inferiori e abbiamo portato tantissimi ragazzi tra i professionisti. L’unico segreto se si può chiamare così è un’enorme passione per il calcio e per i giovani che mi spinge a dare sempre il massimo per far crescere nel modo migliore i ragazzi che alleno”.

Quali sono i talenti italiani che maggiormente ti hanno impressionato?

“Ci sono tanti ragazzi bravi. Il campionato Primavera 1 con la riforma è diventato un campionato vero, molto competitivo, nessuna società vuole retrocedere e fanno mercato come fossero delle prime squadre. Posso dire con orgoglio che nella passata stagione siamo stati l’unica società a non spendere un euro per fare la squadra e nonostante questo ci siamo messi alle spalle tante squadre blasonate arrivando a pochi punti dai play off. Basti pensare che sono retrocesse squadre come Milan, Genoa e Udinese“.

Come prosegue la tua avventura al Trapani?

“A Trapani è stato un anno meraviglioso perché nessuno si aspettava potessimo fare un campionato del genere. I ragazzi con tanto lavoro sono cresciuti tanto individualmente e come squadra e si sono tolti grandi soddisfazioni. Per quanto mi riguarda sono in scadenza – spiega Giuseppe Scurto – e non ho ancora parlato con la società. La situazione legata al coronavirus ha chiaramente bloccato tutto per il momento. Ci sarà sicuramente tempo per parlare”.

Il futuro di Giuseppe Scurto

“Mi auguro di continuare a fare quello che più mi piace”.

 

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