GENOA BALLARDINI – Dopo un anno di silenzio l’ex tecnico del Grifone Ballardini è tornato a parlare dei rossoblù. Nell’Ottobre dell’anno scorso, dopo la sconfitta contro il Parma venne esonerato in maniera brusca da Preziosi. Lo stesso presidente oggi monitora Andreazzoli certo al momento di restare https://www.europacalcio.it/panchina-genoa-clamoroso-dietrofront-resta-andreazzoli-216355/
anche se nei giorni scorsi era molto vicini un suo esonero ed era quasi fatta per Pioli
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GENOA BALLARDINI – Rumors di mercato recenti avevano ipotizzato anche un suo ritorno, ma ci ha pensato lo stesso tecnico romagnolo a fare chiarezza, come riportato da Tmw:
“Sette partite, dodici punti. Abbiamo fatto di seguito trentacinque partite ufficiali e realizzato cinquantatré punti. Credo che sia stato fatto un lavoro straordinario per la realtà del Genoa dell’ultimo periodo considerata la media punti della squadra prima e dopo e di noi. Comunque saremo sempre grati al presidente del Genoa perché ci ha fatto lavorare in una città e in una società che da delle emozioni straordinariamente forti. Ma vale quanto detto prima: se non c’è sintonia è giusto che le strade si separino. Con la proprietà ci siamo sempre sentiti molto poco e visti meno, probabilmente non c’è mai stata una grande sintonia. Mentre il feeling c’era con la squadra e con chi la amava”.
GENOA BALLARDINI – Il tecnico è poi tornato sui rumors che lo avevano accostato al Grifone:
“Si, eravamo ancora sotto contratto. Ma ha prevalso il buonsenso da entrambe le parti. Penso che non ci siano le condizioni perché come detto non c’è sintonia. Non c’è feeling tra me e la proprietà”.
GENOA BALLARDINI – L’allenatore ha parlato di Piatek. L’attaccante polacco, sotto la sua gestione, segnò caterbe di gol, iniziando dal poker di Coppa Italia contro il Lecce:
“Con noi era l’unico giocatore in Europa ad aver fatto sempre gol nelle partite ufficiali. Appena è arrivato abbiamo intuito le grandi potenzialità del giocatore, a parte serietà ed impegno è un attaccante vero. In quei mesi ho conosciuto bene le sue caratteristiche tecniche, fisiche e morali. Al Genoa non eravamo tanto equilibrati ma la solidità nel tempo l’avremmo raggiunta. Era però certo che quel tipo di attaccante avesse bisogno di avere dei calciatori che lo facessero rendere al meglio. Abbiamo messo il giocatore nelle condizioni migliori per rendere. Si esalta se la squadra gira e funziona. Se le cose non funzionano il primo a risentirne è un attaccante. Non ho dubbi che l’investimento del Milan sia buono, ma un giocatore non può cambiare la squadra. Tornerà a fare ciò che è capace di fare”