Fiorentina: che ti è successo? – Il campionato della Fiorentina pareva iniziato nel migliore dei modi. Tutti a esaltare l’acquisto di un Ribery che pareva a fine carriera e che invece si vestiva di viola e trascinava verso l’alto la squadra di Montella.

Tutti a esaltare Castrovilli, nuovo jolly del centrocampo viola, ma non solo. Nazionale e futuro in una big già ritagliato. Tutti pazzi per Montella che già in passato su questa panchina fece vedere alcune fra le cose migliori della sua carriera e sembrava poter riprendere quel discorso interrotto all’improvviso lo scorso anno quando la Fiorentina da un giorno all’altro smise di fare punti. Fino a quell’epilogo che rischiò di diventare serie B.

Tutti a esaltare Dragowski e Milenkovic e a dire quanto la società era stata brava a trattenerli in estate, soprattutto il serbo che fa la fortuna di chi lo compra al Fantacalcio per la media voti e qualche gol. Giocatore duttile, grintoso, che piace a mezza Europa. E si è parlato addirittura di un secco no a un’offerta di 50 milioni del Manchester.

E poi Chiesa. Vogliamo mettere il giovane Federico Chiesa? Pure per lui ci si è sacrificati, resistendo alle lusinghe strisciate con l’idea di farlo diventare sempre più importante al centro del progetto. E poi altri uomini di grande esperienza come Badelj, Caceres e Boateng; altri giovani fra i più interessanti in assoluto di queste stagioni di serie A: Pulgar e Lirola.

Insomma a Firenze dopo tanti anni si respira aria di calcio buono. Persino di alta classifica. L’inizio è di quelli col botto; sconfitta di misura col Napoli e con un Genoa che pareva un altro Genoa rispetto a quello che si vede ora mestamente in terz’ultima posizione. I pareggi con Juventus e Atalanta e poi le vittorie consecutive: Sampdoria, Milan e Udinese.

Si pareggia con il Brescia, senza reti, poi si perde con la Lazio tra le polemiche con un Ribery che viene persino espulso e squalificato per tre giornate. Ma la giornata successiva continua a premiare una Fiorentina che va a Reggio Emilia e batte il Sassuolo. Magari una squadra meno brillante che altre volte, ma tre punti d’oro che visti oggi sono gli ultimi.

Soprattutto inizia il calo, vistoso, del rendimento di Chiesa. Su di lui si scatenano le voci di mercato, la Juventus, il rinnovo, persino l’interesse del PSG. SI sa nel calcio è un attimo riempire il cervello di tossine e poi le gambe in campo rischiano di non rispondere. Dopo la vittoria con il Sassuolo la Fiorentina pareggia a Parma e ancora una volta Chiesa non brilla, fino a eclissarsi.

Poi la domenica successiva si rompe qualcosa. La bella Fiorentina vista fino a qualche settimana prima scompare. 5 reti prese a Cagliari – ok è questo Cagliari, una delle rivelazioni della stagione – ma a conti fatti la squadra viola non ha di certo un organico inferiore a quello sardo.

Poi arriva la sconfitta di Verona – con Chiesa rimasto in panchina, fatto scaldare e poi non mandato in campo – e poi quella di ieri in casa con il Lecce. Clamorosa. Stavolta Chiesa non è stato nemmeno convocato. Ribery esce con una caviglia malconcia. Il peso offensivo sulle spalle di un semi-esordiente a questi livelli, il pur ottimo Vlahovic, e su un veterano, Boateng, che a parte qualche sprazzo rossonero, non ha mai fatto della continuità la sua arma migliore.

La Fiorentina a conti fatti ha conquistato 1 punto contro le tre retrocesse, perdendo a Verona e in casa con il Lecce. Da una buona classifica ai margini della zona Europa, in tre domeniche si ritrova a soli 6 punti dal Genoa terz’ultimo, con la tredicesima difesa e l’undicesimo attacco che ne fanno una squadra mediocre e nulla più. Tutta un’altra cosa rispetto alla Fiorentina di inizio campionato.

Montella ancora una volta nella sua carriera ha dimostrato di essere un buon allenatore con idee interessanti, ma di andare in difficoltà quando c’è da gestire un gruppo, da responsabilizzare giocatori che spesso fanno le bizze o hanno la testa altrove. In difficoltà quando c’è da usare mano pesante e motivare i suoi.

E il calendario delle prossime giornate non aiuta; da qui alla sosta avrà Torino in trasferta e poi sfide casalinghe con Inter e Roma. E soprattutto un Federico Chiesa da motivare: dal suo estro passa una buona fetta del campionato viola. Occhio che poi ritrovarsi invischiati nella retrocessione è un attimo. E a Firenze ci sono già passati di recente.

Articolo precedenteUdinese: la storia è sempre quella
Articolo successivoMercato Atalanta, Arana vuole più spazio

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui