Primo ospite del sabato al Festival dello Sport di Trento, giunto alla quinta edizione è Zdenek Zeman, accolto da una iniziale e finale standing ovation nella Sala Depero.
Presentato da Andrea Di Caro come “maestro di calcio, uomo senza compromessi”, sono serviti i tempi supplementari rispetto all’ora a disposizione per ripercorrere le tappe principali della vita di Zeman: fin da piccolo amante di tutti gli sport, il primo periodo italiano è caratterizzato dalle estati in Italia e gli inizi a Palermo e la “nazionale siciliana” di Licata, squadra che il boemo sente molto per essere stata preparata a lungo, proprio come piace a lui.
Poi Foggia “(era una buona squadra”) e il pensiero sulla formula del solo anno di contratto: “È giusto, se siamo contenti tutti e due continuiamo“. E ancora: “Non ho rimpianti, contento se le mie squadre hanno cercato di giocare a calcio e far emozionare“.
Scorrono le immagini e passa anche Gascoigne (“A 17 anni era il più grande“) e restando in tema Lazio, Alessandro Nesta, definito “miglior centrale del mondo quando l’ho avuto, lo volevo mettere subito in campo ma non volevo bruciarlo e allora l’ho fatto iniziare come terzino sinistro“).
Dalla Lazio alla Roma, dove erano contenti i rispettivi tifosi nelle vittorie ma anche nel caso della sconfitta dei rivali: “A Roma calcio diverso rispetto altre parti, la passione che porta tanta gente” e la classe di Totti 21enne, “uno dei fuoriclasse come Baggio e Del Piero“.
Non potevano mancare questioni scottanti che hanno reso Zeman paladino del calcio pulito: “La gente che gioca a calcio è sana. Perché i farmaci, che servono ai malati?“, mentre sulla
crisi finanziaria c’è “troppo giro di soldi, si è visto in passato con Pama e Lazio“.
Parte conclusiva con altre foto, come quella di Pescara, Insigne-Verratti-Immobile: “Ci credevo, contento siano riusciti ad arrivare a livello dei grandi“.
FESTIVAL DELLO SPORT: ZEMAN, BOHEMIAN RHAPSODY