FEDELISSIMI SARRI – Non sono giorni facili quelli che sta attraversando il tecnico della Juventus, Maurizio Sarri.
La pesante sconfitta di sabato sera al Bentegodi contro l’Hellas Verona per 2-1 ha lasciato parecchi strascichi e polemiche. Ieri sera, in occasione della gara d’andata della semifinale di Coppa Italia in casa del Milan la storia non è migliorata.
L’ex allenatore di Napoli e Chelsea è finito da diverse settimane sul banco degli imputati. Su Twitter spopola l’hashtag #SarriOut; e tanti tifosi bianconeri hanno invocato il nome (e alcuni anche il ritorno) di Massimiliano Allegri. In particolare, a Sarri viene contestato il fatto di non essere adatto a guidare un club come la Juve.
FEDELISSIMI SARRI – La redazione di “Europa Calcio” ha contattato i principali c.d. fedelissimi dell’allenatore di Figline Valdarno.
A partire da Luca Tognozzi, ex mediano e in carriera allenato da Sarri per molte stagioni. Queste le sue dichiarazioni. “Va premesso che quando alleni la Juve le polemiche sono sempre dietro l’angolo, parliamo sempre della squadra più seguita in Italia e nel mondo. Quindi ogni scivolone viene fatto pesare molto di più rispetto ad altre.
Il discorso del bel gioco è sempre opinabile: lui la sua impronta la sta dando, e in diverse partite si è visto eccome. Chiaro in sei mesi non è facile cambiare la mentalità di un’intera squadra e di un’intera società, la Juve mira per prima cosa al risultato; almeno negli ultimi anni è sempre stato così.
A Napoli ed Empoli aveva giocatori con caratteristiche molto diverse; in bianconero si è adattato a quello che ha, e con questi giocatori ha cercato di impostare le sue idee.
Inoltre, ho visto una Juventus che non difende più basso come prima, ma è molto più rivolta all’attacco. Con le squadre forti ha sempre aggredito alto. E non va dimenticato che in Italia ci sono pochissime partite giocate contro la Juve a viso aperto. E’ inutile quindi fare i paragoni con il Napoli: vedi anche il Guardiola del Manchester City; è un Guardiola diverso da quello del Barcellona e del Bayern Monaco.
Sono in ogni caso dell’idea che i conti si fanno sempre alla fine. Bisogna sempre essere equilibrati nei giudizi, fermo restando che la Juve è attualmente in corsa per tre competizioni“.
[df-subtitle]Ha detto la sua anche Daniele Croce, 38 anni, attualmente svincolato ed ex centrocampista di Empoli e Cremonese[/df-subtitle]
Così si è espresso il centrocampista: “Vedendo i numeri, le cose non stanno andando malissimo. Poi se si fanno i paragoni con l’anno scorso, c’è un divario di 9 punti, che non sono pochi.
Ma c’era comunque da aspettarsi qualche difficoltà in più, Sarri era una allenatore nuovo e ha una mentalità molto diversa dal suo predecessore. E’ normale quindi che ci voglia più tempo per i risultati. Una cosa che fa storcere il naso agli altri è il discorso del gioco di Sarri che non si vede; era stato scelto soprattutto per questo, ma secondo me adesso non gli si può nemmeno chiedere il gioco che aveva a Napoli; anche perché ha giocatori con caratteristiche diverse.
Gli va dato più tempo prima di tirare le somme; io lo conosco bene e so quali sono le sue qualità. Ha una conoscenza del calcio incredibile. Ha le capacità per fare bene alla Juve”.
[df-subtitle]FEDELISSIMI SARRI[/df-subtitle]
Così Michele Tardioli, classe 1970 e durante la carriera portiere di Perugia, Sangiovannese e Pescara. “Credo che il passaggio da allenatori come Conte e Allegri a Sarri si è sentito. Hanno un modo di lavorare e di proporsi molto diverso. Ma io ricordo anche quando arrivò Allegri, il quale – usando un eufemismo – più che con scetticismo venne “accolto” con sassate al pullman; ma poi è diventato quello che è diventato.
Le qualità di Sarri non si discutono, è un allenatore capace. Ha un modo diverso di rapportarsi con i giocatori, sono certo che la Juve lo lascerà lavorare e lui otterrà i risultati; come lo scudetto e un ottimo risultato in Champions League.
Quanto al suo gioco che non si vede, è innegabile che sia così. Però un conto è allenare giocatori che si devono affermare, e allora lì puoi imporre le tue idee e il tuo modo di fare; diverso è quando alleni dei campioni: più che allenarli, devi gestirli. Diventa quindi più difficile fare sempre ciò che vorresti fare, in certe situazioni devi anche “cedere”.
Io con lui mi sono trovato benissimo, tecnicamente e tatticamente è uno degli allenatori più preparati che ci siano in circolazione. Vive ventiquattro ore al giorno solo ed esclusivamente per il calcio, non ha altre idee in testa“.
[df-subtitle]Della stessa linea di pensiero è Alessio Stamilla, esterno sinistro di 36 anni e attualmente al Camporosso, squadra ligure di Promozione[/df-subtitle]
Ma nelle scorse annate è stato allenato da Sarri alla Sangiovannese, al Perugia e all’Hellas Verona. Queste le sue dichiarazioni: “Merita di stare dove si trova, le dedizione che mette lui in questo lavoro l’ho vista davvero in poche altre persone.
Il fatto che non stia facendo bene è un parolone, è vero che non è a +15 sulla seconda; ma è un campionato più equilibrato rispetto alle precedenti stagioni, è questo il discorso. E’ vero che sabato ha perso, ma lo stato di forma dell’Hellas è sotto gli occhi di tutti, non c’è neanche da stupirsi troppo.
Io ritengo certamente positivo il suo cammino. Chiaro che adesso dovrà fare ancora meglio perché subentrano gli ottavi di Champions e altre partite importanti. Ma io sono sicuro che farà bene e che vincerà.
Manca il bel gioco? Questo è verissimo e innegabile. Però bisogna comunque valutare per bene il tutto: prendiamo il Napoli, dove il suo gioco si vedeva eccome; ma ci sono giocatori e giocatori: alla Juve sono più individualisti rispetto agli azzurri, e tale fattore sta incidendo tanto. La differenza è questa.
La cosa più positiva che ha fatto è stata avere gli attributi di trattare tutti allo stesso modo; tenere fuori Dybala e tirare fuori Ronaldo sono mosse che non tutti hanno il coraggio di fare. Lui, facendo così, tutela la squadra e l’individuo, ed è una cosa molto positiva”.
[df-subtitle]Dello stesso avviso è Luca Vigna, 42 anni e a lungo centrocampista di sinistra[/df-subtitle]
E’ stato sotto la guida del tecnico della Juve a Pescara, Arezzo e Verona. “Reputo Sarri intelligente e lo stimo tanto, merita tutti gli elogi possibili. Secondo me sta facendo bene anche a Torino, è primo in campionato; è in semifinale di Coppa Italia; e in Champions ha passato il girone senza particolari problemi. E’ normale che quando sentiamo pronunciare il suo nome siamo abituati a vedere giocare bene le sue squadre; però penso anche che quando si va in una società nuova ci vuole del tempo.
Fino ad ora il gioco si è visto a sprazzi, ma per far cambiare alla Juve il modo di giocare ci vuole del tempo; in questi anni con Allegri la Juventus è sempre stata abituata in un certo modo. Sicuramente Sarri saprà portare i bianconeri ad un buon livello di gioco.
Anche quando era in Inghilterra il suo Chelsea non giocava come quel Napoli; ma va detto che non sempre si hanno quei giocatori per fare un determinato gioco, bisogna anche adattarsi alla rosa che si ha a disposizione”.
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