TALAMONTI ESCLUSIVA – Dopo la sosta per le Nazionali, questo fine settimana riprenderà la Serie A, in quanto è in programma la 9^ giornata di campionato. La prima partita sarà Lazio-Atalanta, in programma sabato alle 15. Per entrambe le squadre, da diverse stagioni ormai nei piani alti della classifica, si tratterà di una gara molto importante.
TALAMONTI ESCLUSIVA – “Europa Calcio” ha contattato in esclusiva Leonardo Talamonti, argentino classe 1981 ed ex difensore di entrambe le squadre (alla Lazio nella stagione 2004/2005 e in nerazzurro dal 2006 al 2011). Alla fine del 2017 ha appeso gli scarpini al chiodo, dopo l’ultima esperienza all’Atlético Platense.
[df-subtitle]Due anni fa ha smesso di giocare, di cosa si occupa adesso?[/df-subtitle]
“Sono completamente fuori dal mondo del calcio, lavoro nel negozio di ferramenta di famiglia. Ho scelto così perché non mi piace quello che c’è attorno a questo sport, a partire dai dirigenti e dai procuratori. Senza fare di tutta l’erba un fascio, ce ne sono alcuni bravi, ma sono molto pochi. Lavoro in questo negozio e sono tranquillo e felice, mi sento ugualmente importante e protagonista“.
[df-subtitle]Guarda lo stesso la Serie A?[/df-subtitle]
“Certo, per il vostro campionato ho sempre la tv accesa. L’Atalanta la seguo in ogni occasione. Sono stato lì tanti anni, ma ringrazio anche la Lazio per avermi portato in Italia, ho avuto l’opportunità di farmi conoscere. Dopo l’esperienza in biancoceleste ero andato al River Plate e poi ero tornato in Italia a Bergamo. L’Atalanta mi ha dato tutto, anche quello che non mi ha dato la Lazio“.
[df-subtitle]Lei ha concluso la sua esperienza a Bergamo otto anni fa. In quel periodo i nerazzurri lottavano per salvarsi, se lo sarebbe aspettato che non troppo tempo dopo sarebbero arrivati a giocare la Champions?[/df-subtitle]
“Non voglio dire che me lo immaginavo, ma questa società è sempre stata seria e organizzata, è da molto che sta facendo bene“.
[df-subtitle]A livello di singoli, c’è qualche giocatore della rosa di Gasperini che apprezza in particolare?[/df-subtitle]
“Sono tutti bravissimi, ma se devo fare dei nomi dico i due difensori centrali Toloi e Masiello. Così come Ilicic e il Papu Gomez. Quest’ultimo l’ho affrontato diverse volte quando era al Catania, è un grande capitano“.
[df-subtitle]Tra l’altro, sia all’Atalanta che alla Lazio, lei ha giocato con Simone Inzaghi. Che ricordo ha di lui?[/df-subtitle]
“Eravamo amici e sono molto contento per lui di questo suo importante percorso da allenatore. E non dimentico il grande aiuto che mi diede, assieme a Fernando Couto e Peruzzi, quando arrivai a Roma, ero giovane e non sapevo nemmeno l’italiano“.
[df-subtitle]Pensando a domani, mi viene anche in mente che un suo classico gol dell’ex decise un Lazio-Atalanta del 2009, che finì 0-1. Che emozioni provò quel giorno?[/df-subtitle]
“Segnai ma non esultai per rispetto di tutti i tifosi biancocelesti, ma non della dirigenza…“.
[df-subtitle]Può dire il motivo?[/df-subtitle]
“Mi avevano promesso un nuovo contratto. Ma tempo dopo ero passato da Lotito e lui fece finta di non conoscermi, e così andai defintivamente via. Ci ero rimasto molto male“.
[df-subtitle]Per concludere, ha un messaggio da mandare ai tifosi della Lazio e dell’Atalanta?[/df-subtitle]
“Nonostante quell’episodio, sono sempre rimasto affezionato ai tifosi laziali, questo ci tengo a precisarlo. E l’Atalanta è sempre nel mio cuore. Colgo l’occasione di fare tanti auguri a questo grandissimo club, che ieri ha festeggiato i suoi 112 anni. Ringrazierò per sempre di aver indossato quella maglia, e ringrazierò altresì tutta la città di Bergamo, che mi ha fatto sentire importante in ogni momento“.
FONTE IMMAGINE: www.cap.org.ar
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