[df-subtitle]Sergio: “L’anno scorso i friulani hanno avuto parecchie disavventure, sotto l’aspetto tecnico e sotto l’aspetto di calciatori, in quanto non hanno trovato un giusto equilibrio sia tecnico che tattico. I giallorossi hanno assorbito la retrocessione in maniera molto matura e sono ripartiti secondo me con grande entusiasmo, hanno creato una squadra che è un misto di giovani e di giocatori di grande spessore”[/df-subtitle]
Alle ore 20 di sabato si giocherà Udinese-Benevento, gara valida per il terzo turno di Coppa Italia. Per i friulani si tratta della prima uscita ufficiale di questa stagione, mentre per i campani allenati da Cristian Bucchi è la seconda, poiché domenica sera hanno battuto l’Imolese, col punteggio di 3-1, in occasione del secondo turno di questa competizione.
Entrambe le squadre sono in cerca di riscatto: l’Udinese è reduce da un’annata fortemente negativa, nel corso della quale ha cambiato ben tre allenatori e la salvezza è arrivata solamente alla penultima giornata, mentre il Benevento ha chiuso il campionato di Serie A all’ultimo posto, nonostante un finale di stagione in crescendo.
Per l’occasione della partita di dopodomani, “Europa Calcio” ha intervistato Raffaele Sergio, ex terzino sinistro che durante la carriera ha vestito sia la casacca bianconera (biennio 1995-1997) che quella giallorossa, prima dal 1985 al 1987 e successivamente nella stagione 1999/2000.
Sergio, come vede questa nuova Udinese?
“L’anno scorso ha avuto parecchie disavventure, sia sotto l’aspetto tecnico che sotto quello dei calciatori, in quanto non hanno trovato un giusto equilibrio né tecnico né tattico. E questo, conoscendo i Pozzo, ha portato l’ambiente a effettuare una mini rivoluzione tecnica e dirigenziale. I Pozzo hanno una grande esperienza, riescono a capire e a programmare bene il futuro, quindi se hanno fatto questi cambiamenti significa che avranno visto sicuramente un ambiente che andava cambiato. Il nuovo dirigente Pradè è stato molto attivo, ha preso qualche decisione anche a muso duro però sta riaprendo un ciclo nuovo“.
E di Velazquez che idea si è fatto?
“Non lo conosco personalmente, ma se lo ha scelto Gino Pozzo, che vive in Spagna da quarant’anni, significa che lo ha valutato nei minimi dettagli. Sono dell’idea che i Pozzo, da sempre molto meticolosi, lo conoscano benissimo. Non fanno mai una scelta senza informarsi fino in fondo“.
Però mi scusi, non potrebbe costituire un grande azzardo puntare su allenatore che non ha mai allenato in Serie A?
“Sì, potrebbe essere un pochino un rischio, ma conoscendo l’ambiente Udinese credo che sia stato già calcolato. Ritengo i bianconeri una società solida che non lascia nulla al caso, inoltre la piazza ti lascia lavorare con molta tranquillità. Non va poi dimenticato che l’Udinese ne ha già fatte anche altre di scommesse“.
Cosa manca ancora all’organico dei bianconeri?
“Da esterno, e da quello che leggo, un difensore centrale, visto che Danilo probabilmente andrà via, e sicuramente un attaccante, una prima punta. Ma sicuramente la dirigenza interverrà sul mercato, non ho alcun dubbio. Il club è molto attento anche nella scelta dei giocatori“.
Del Benevento invece cosa pensa?
“Hanno assorbito la retrocessione in maniera molto matura, sia i tifosi che la società. Sono ripartiti secondo me con grande entusiasmo, creando una squadra che è un misto di giovani e di giocatori di grande spessore. Penso che lotteranno per tornare in Serie A. Si tratta di una rosa forte e affidabile sotto il profilo tecnico e finanziario. Ci sono tutti i presupposti per disputare un campionato da vertice. Sono felice per questo ambiente perché i tifosi hanno accolto in maniera straordinaria un evento negativo come la retrocessione. Hanno fatto capire a tutta l’Italia che il calcio va vissuto anche così“.
Dal punto di vista dei singoli, chi potrebbe emergere?
“Come ho detto, ci sono giocatori di grande spessore, come Maggio e Nocerino, i quali hanno grandissima esperienza e sono molto validi e affidabili. Anche Asencio, l’ultimo acquisto che è arrivato pochi giorni fa, ha fatto una grande annata in B. Darà una grossa mano“.
Che partita dovremo aspettarci sabato?
“Per quanto mi riguarda, io sono di parte quindi spero in un pareggio, ma una delle due dovrà per forza passare. Credo che sarà una gara aperta, in questo momento della stagione conteranno molto anche le singole situazioni in campo. Non è quindi facile fare un pronostico, anche perché le rose non sono ancora complete. L’Udinese ha forse qualche piccolo vantaggio, ma non dimentichiamo che il Benevento è un’ottima squadra“.
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