[df-subtitle]Florido: “Dopo le difficoltà iniziali, ora col 3-5-2 la squadra è ben assortita. Machín ha dovuto fare un lavoro diverso rispetto al Girona. Contro i biancocelesti saranno determinanti i minimi dettagli”[/df-subtitle]

Una delle sfide più importanti di questi sedicesimi di finale di Europa League sarà il doppio confronto tra Lazio e Siviglia. Se i biancocelesti di Inzaghi, oggi impegnati contro il Cagliari, sta attraversando un momento di grande difficoltà, gli andalusi sono secondi in Liga con 31 punti, gli stessi dell’Atletico Madrid e tre in meno del Barcellona.

La rosa della Lazio annovera peraltro diversi giocatori che in passato hanno vestito la maglia del Siviglia.

Pochi giorni fa c’è stato il sorteggio, e per l’occasione “Europa Calcio” ha contattato in esclusiva Eduardo Florido, firma dell’importante quotidiano “Diario de Sevilla“, per una chiacchierata sulle due squadre.

Florido, cosa pensa di questo sorteggio?

Penso che sia una doppia sfida molto interessante, mai capitata prima. Nelle quasi 200 partite europee, il Siviglia non ha mai affrontato la Lazio. Sarà una attraente prima volta. Inoltre, il tifoso sivigliano avrà l’ulteriore incentivo di rivedere calciatori importanti e molto amati. In particolare Luis Alberto, ma anche Immobile, Correa, Martín Cáceres…“.

Ha un’idea della Lazio e di Inzaghi?

In realtà guardo poco la Serie A. L’ultima partita della Lazio che ho visto era quella di maggio all’Oilimpico, quando i biancocelesti avevano perso il quarto posto contro l’Inter. So che gioca in maniera simile al Siviglia di Pablo Machín, ossia con un 3-5-2 dove gli esterni sono molto importanti, il centrocampo è forte e l’attacco unisce qualità e potenza. Penso che la Lazio sia però una squadra più fisica. Diversamente, tra infortuni e altre circostanze, il centrocampo biancorosso è composto da un trio molto tecnico: Banega, Sarabia e Franco Vazquez. Questi ultimi due sono centrocampisti, ma trasformati per necessità in trequartisti“.

Un giocatore “scoparso” della Lazio è Miliknovic-Savic. A cosa pensa sia dovuto questo crollo?

Bisogna avere più pazienza con i giocatori emergenti e giovani. Forse in estate si è parlato troppo molto della sua possibile partenza, e ora il giocatore ha tanta pressione, oppure è rimasto malvolentieri. Ma è un centrocampista con un grande futuro“.
Il bomber dei biancocelesti è Ciro Immobile, una vostra vecchia conoscenza. In Andalusia però non andò molto bene, infatti dopo solo sei mesi fece ritorno al Torino. Cos’è che non funzionò?
Ogni giocatore ha il suo momento e il suo contesto. Quando Immobile arrivò a Siviglia, in squadra c’era Gameiro, e il sistema di gioco di Unai Emery era già ben definito. Si trattava di un Siviglia molto “pratico”, in cui anche Fernando Llorente non riusciva ad adattarsi. Quando era Dortmund successe qualcosa di simile, come se non fosse il suo contesto ideale. Ma tornando al Siviglia, quella fu la stagione del grande exploit di Gameiro, che nelle due precedenti annate era “oscurato” da Bacca, il quale proprio quell’estate si era trasferito al Milan. In più, i giocatori italiani non sono stati molto fortunati a Siviglia. Per esempio, Andreolli ha subito quasi subito un grave infortunio al tendine di Achille, anche Guarente ha avuto problemi al ginocchio. Cigarini, invece, non offriva grandi prestazioni. Solo Maresca ha avuto un ruolo molto importante, in quella grande squadra che vinse la prima Coppa UEFA, nel 2006, con lui ha segnò due gol nella finale di Eindhoven“.
Anche Correa sta facendo molto bene alla Lazio. In cosa lo vede cresciuto rispetto a quando era in biancorosso?
Le sua qualità tecniche e fisiche di erano statw apprezzate sin dall’inizio qui a Siviglia. Ha fatto gol e buone giocate. Gli mancava la continuità, e tifosi erano stanchi di aspettarlo. Anche se è stato determinante in alcune partite, come nei quarti di finale della Copa del Rey, al “Wanda Metropolitano”, dove Siviglia ha vinto 1-2 grazie a un suo gol con in panchina Vincenzo Montella. Poi, quando Joaquin Caparros ha rilevato la squadra nelle ultime quattro partite dopo il ko nella finale di Coppa con il Barcellona persa per 5-0, il Siviglia aveva bisogno di maggiore impegno. Caparros è un allenatore motivatore., serviva a tutti costi vincere le restanti partite. Correa non  si era inserito in quella dinamica. E’ stato ceduto, nonostante i tifosi e la dirigenza sapessero che è un grande giocatore“.
Ulteriore ex è Luis Alberto, per il quale si è parlato anche di un possibile ritorno al Siviglia. Secondo le informazioni di “Diario de Sevilla”, è ancora concreta questa ipotesi?
Nel vivaio del Siviglia veniva considerato una grande promessa, ha debuttato giovane e ha mostrato un grande talento. Ma l’offerta del Liverpool, pari a 9 milioni di euro, era arrivata nell’estate del 2013, in un periodo di difficoltà economica, così il Siviglia l’aveva ceduto. Era un calciatore che aveva bisogno di maturare e di giocare con continuità. Lo ha fatto nel Deportivo de la Coruña, a cui i “reds” lo avevano girato in prestito. Tuttavia, anche lì avuto lo stesso problema, ossia mancanza di continuità e maturità. Poi è cresciuto proprio alla Lazio, sin dall’inizio è stato chiaro che aveva un grande talento e una notevole intelligenza. Molti tifosi del Siviglia chiedono il ritorno di Luis Alberto da un paio di anni. Anche il club ha chiesto informazioni per riportarlo in biancorosso, ma è difficile“.
Vedendo la stagione positiva della squadra di Machín, qual è il punto di forza di questo Siviglia?
Il collettivo, l’impegno della squadra e l’adattamento a un nuovo sistema di gioco. Machín ha iniziato con un 3-4-3, ora utilizza il 3-5-2 in cui era necessario dare spazio al duo Ben Yedder-André Silva. Per questo il tecnico ha puntato a centrocampo su giocatori come Banega, Sarabia e Franco Vazquez. E’ un modulo molto assortito in attacco e che incorpora sempre molti giocatori per la finalizzazione. Sarabia, Ben Yedder e André Silva segnano molto, anche se il portoghese è capocannoniere del campionato con otto gol ma non ha amcora segnato in Europa League“.
In cosa è cambiato il Siviglia rispetto a quell’inizio in salita?
Il modulo è appunto diverso, nonostante la difesa rimanga a tre. Prima c’erano molti dubbi sulla capacità della stessa difesa, ma Carriço sta rispondendo, Kjaer si è sistemato bene e Sergi Gómez ha trovato la giusta posizione, e va detto che Mercado è in gamba. In attacco, l’esplosione di Ben Yedder è stata fondamentale. Poi, gli infortuni di Gonalons e Amadou hanno costretto Machín a riadattare Sarabia e Franco Vazquez. Machín è partito con due perni, Banega-Roque Mesa, ma quell’idea non ha funzionato. E la necessità ha fatto sì che Machín migliorasse la squadra scommettendo su un calcio meno fisico, diversamente da quello che ha fatto a Girona“.
Che tipo di doppia sfida si aspetta di vedere a febbraio?
E’ presto per dirlo. Bisogna vedere le condizioni delle due squadre, se arriveranno rinforzi a gennaio, senza dimenticare eventuali infortuni. In questo momento il Siviglia è una squadra affiatata, che subisce pochi gol anche grazie alla grande sicurezza che trasmette Vaclik. Machín sta reinserendo in squadra giocatori che hanno iniziato male, come Escudero o Roque Mesa. L’infortunio di Gonalons ha costretto Banega a cambiare posizione. Penso che, in ogni caso, saranno partite un po’ chiuse, con pochi gol. Conteranno i piccoli dettagli. Aggiungo che i tifosi del Siviglia non sono contenti che il ritorno sia alle 18 e in un giorno feriale, con molti sostenitori ancora impegnati a lavoro. Ciò potrebbe risultare un fattore negativo e non potremo vedere uno stadio pieno, come meriterebbe questa grande occasione europea
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