[df-subtitle]Parola a Stefano Fiore: “Velazquez sta facendo vedere un ottimo lavoro in questo inizio, anche perché il materiale su cui deve lavorare non è eccelso. Il Toro domenica è leggermente favorito. Per la Nazionale bisogna remare tutti verso lo stesso obiettivo.”[/df-subtitle]
Se l’Italia avesse avuto uno Stefano Fiore in squadra, probabilmente avrebbe ottenuto di più in questi ultimi mesi dove la Nazionale pare abbia imboccato un tunnel di crisi senza fine. Ne è consapevole proprio lo stesso giocatore, intervistato in esclusiva da EuropaCalcio: “Uno Stefano Fiore nel calcio di oggi? Il calcio oggi è diverso, e lo sono anche gli interpreti, è vero che ci sono tanti buoni talenti, ma devono maturare crescere. Uno in particolare con le mie caratteristiche non c’è, ma intravedo del potenziale in diversi giocatori“.
Il discorso inevitabilmente cade sulle prestazioni della nuova Nazionale di Mancini in particolare sulle recenti partite con Polonia e Portogallo e Fiore intravede uno spiraglio di luce: “Sono state due partite in cui si sono visti alti e bassi, forse più bassi che alti, ma il materiale sul quale lavorare c’è. Mancini ha cambiato molto nelle due partite, non boccerei nessuno, ma nemmeno porterei nessuno in trionfo. Il momento è molto difficile, ma se si lavora tutti assieme, si sceglie una strada da percorrere tutti assieme con la collaborazione di tutti, allora si possono far emergere le qualità dei giocatori. Non ci sono i giocatori fenomenali di una volta, ma se ci si concentra sui concetti di squadra allora si può ottenere qualcosa anche dai singoli. Abbiamo bisogno di tempo, ma in questo devono essere bravi tutti a remare verso lo stesso obiettivo: Federazione, club, tutti devono essere capaci e avere la voglia di assecondare i bisogni della Nazionale e avere un’idea comune. Solo così possiamo avere possibilità di uscire dalle difficoltà, perché non può essere il solo Mancini o solo un giocatore a trascinarci, dobbiamo avere idee, progetti, programmazione”.
Questa settimana riprenderà il campionato e tutti questi discorsi vengono lasciati alle spalle. Stefano Fiore tra le diverse squadre in cui ha militato è stato ex anche di Udinese e Torino che proprio domenica si sfideranno alla Dacia Arena di Udine: nel club friulano ha avuto una militanza importante, mentre la parentesi col Toro fu decisamente meno fortunata.
Cosa ne pensa della nuova Udinese di Velazquez?
“La squadra ha iniziato molto bene mostrando anche più di quello che ci si aspettava. Ha disputato delle buone partite e si comincia a intravedere qualcosa di nuovo. Ci vorrà del tempo per giudicare l’operato di Velazquez in maniera completa, ma l’inizio fa ben sperare anche perché ad essere sinceri il materiale a sua disposizione non è che sia di eccelsa qualità, soprattutto in un campionato molto complicato e livellato come quello di quest anno”.
In cosa dovrà migliorare l’Udinese rispetto al match di Firenze per provare a battere il Torino?
“Torino e Fiorentina sono due squadre che interpretano il calcio in maniera diversa anche dal punto di vista tattico: i granata sono una squadra che gioca sulle fasce e si sviluppa sulle spinte laterali. L’Udinese dovrà prestare maggiore attenzione in quella zona e stare attenta al potenziale offensivo del Torino che con Iago Falque, Belotti e anche Zaza è di alto livello; i giocatori del Torino in attacco si muovono molto e sono capaci di creare pericoli: l’Udinese dovrà fare una partita molto accorta in fase difensiva”.
Quanto pesa nelle ultime annate dell’Udinese non avere un’ossatura fatta da giocatori italiani?
“Secondo me pesa tanto e il problema ormai è datato. Da molti anni la famiglia Pozzo ha cambiato strategia ed è sotto gli occhi di tutti il fatto che non stia pagando in termini di risultati. Lottare nuovamente per determinati obiettivi – come l’Europa – è diventato complicato, non avere una base di giocatori italiani oltretutto rende difficile anche lottare nelle zone basse della classifica che non essendo territorio abituale per il Club, ti fa rischiare qualcosa in più: bisognerebbe ritornare al passato e avere il giusto mix nell’organico. Diventa difficile poi parlare di obiettivo Europa perché l’Udinese ora come ora non ha più quelle potenzialità che aveva prima e la concorrenza è forte: tante squadre hanno investito di più e meglio”.
Due parole sul Torino: con Mazzarri e questo organico possono ambire alla lotta per l’Europa League?
“Difficile, perché a mio parere ci sono squadre più forti anche se c’è la probabilità di arrivare a ridosso delle squadre in lotta per l’Europa League. La rosa è competitiva, ma non a livello di altre squadre come la Lazio che e arrivata quinta ed è una squadra molto molto forte, il Milan, la Fiorentina, l’Atalanta: se queste squadre non sbagliano sarà complicato qualificarsi per l’Europa. A Torino fanno bene a crederci, se una di queste squadra fallisce loro sono subito alle spalle pronti ad inserirsi”.
Fiore, un pronostico secco per Udinese – Torino di domenica.
“Il Torino secondo me è leggermente favorito perché ha un undici più competitivo, però l’Udinese in questo inizio stagione ha fatto vedere cose interessanti: se devo sbilanciarmi vedo una partita equilibrata, ma alla fine la potrebbe spuntare il Torino”.