[df-subtitle]Adailton: “Spero che qualcuno mi dia fiducia, aspetto una chiamata. Gasperini è 10 anni avanti”[/df-subtitle]

Grande ospite della trasmissione “Terzo Tempo”, organizzata dalla redazione di “Europa Calcio”, Adailton ha parlato del suo futuro, delle partite di Inter e Napoli impegnate in Champions, dei migliori allenatori avuti in carriera, di Allan e… Jorginho.

Ecco cosa ha detto l’ex attaccante, tra le altre, di Verona, Genoa e Bologna: “La partita tra Napoli e Psg, insieme a quella dell’Inter col Barcellona, è la gara più affascinante di questo turno di Champions, soprattutto per la classifica del girone, con tre squadre attaccate e molto forti. Era tanto che non si vedeva un Napoli così competitivo in Europa. Il San Paolo domani sera farà la differenza anche se il Psg ha dei giocatori fenomenali, tra i più forti al mondo”.

Su Milik: “Sono d’accordo con quanto ha detto Sosa: il Napoli ha fortemente voluto Milik e ora deve goderselo. Ha avuto due anni sfortunati a causa degli infortuni ma ora sta bene con il modulo di Ancelotti può essere determinante perché può essere colui che detta i tempi alla squadra. Con lui il Napoli può giocare in maniera diversa, sia centralmente sia con i cross. Il problema dell’anno scorso era che il gioco dei partenopei era sempre lo stesso, non cambiava mai. Con Milik ci sono più soluzioni”.

Sui problemi della nazionale brasiliana: “11 grandi giocatori non sempre fanno una grande squadra. Per esempio l’Argentina con Messi, Di Maria, Higuain, Mascherano e Aguero non è riuscita a vincere. A volte giocatori con nomi meno noti possono essere più utili a livello di squadra e di gruppo”.

Su Allan: “E’ cresciuto tantissimo, la convocazione è il giusto premio, era inevitabile. Può dare al Brasile l’equilibrio che sta cercando. E poi il Brasile aveva già perso un altro giocatore fondamentale, Jorginho, convocato poi dall’Italia, e non poteva commettere di nuovo lo stesso errore”.

Sulle squadre in cui ha giocato: “Ho avuto la fortuna di essermi trovato bene in tutte le squadre in cui ho giocato però ovviamente il mio cuore è gialloblù: ho trascorso 7 anni indimenticabili all’Hellas Verona. Ma sono stato benissimo anche a Genova e a Bologna. Poi a Parma è stato fantastico perché ho avuto la fortuna di essere allenato da Ancelotti e aver giocato con gente come Cannavaro, Crespo, Buffon, Thuram, era una squadra pazzesca. Tutte le squadre mi hanno dato qualcosa, l’Hellas un po’ di più”.

Sul Genoa: “L’esonero di Ballardini è stata una sorpresa ma Preziosi non era contento delle prestazioni della squadra. Con Juric non sta andando benissimo ma ha avuto gare difficili. Forse mancano i due punti con l’Udinese ma a Torino ha strappato un ottimo pareggio e poi perdere con le milanesi può starci. Col Milan ha preso gol al 90′. Adesso per il Genoa ci saranno partite contro avversari più abbordabili”.

Sui migliori allenatori avuti in carriera: “Come nell’intervista di un mesetto fa, confermo i tre nomi che ho fatto: Ancelotti, Prandelli e Gasperini. Con Ancelotti è stata la mia prima esperienza, Prandelli veniva dalla Primavera dell’Atalanta quindi aveva l’intuito giusto e sapeva come lavorare coi giovani. Con Gasperini ero più maturo ma mi ha insegnato tanto, lui è 10 anni avanti”.

Infine, parlando del suo futuro: “Al momento non ho novità professionali, aspetto una chiamata, spero che qualcuno mi dia fiducia. Sono convinto di poter diventare un buon allenatore”.

 

RIPRODUZIONE RISERVATA – La riproduzione dell’articolo è consentita previa citazione della fonte.

 

Articolo precedenteESCLUSIVA EC – Prandelli: “Domani due grandi partite. Var strumento democratico, sull’esonero di Andreazzoli…”
Articolo successivoJuventus, de Ligt se parte Benatia

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui