DI FUSCO SU MERET – Ha vinto tutto ciò che era possibile vincere sul finire dei gloriosi Anni ’80: Scudetti, Coppa Uefa, Coppa Italia. Una vita calcistica spesa a difendere la porta della SSC Napoli. Raffaele Di Fusco, portiere del club partenopeo per un ventennio, difende a spada tratta Alex Meret, finito nel mirino di una certa critica dopo il ko di Liverpool.

DI FUSCO SU MERET –Voglio subito essere chiaro: chi dice che sui goal del Liverpool c’è responsabilità di Meret non capisce nulla di calcio!“.

Messaggio ricevuto, mister Di Fusco. Ma perchè spesso c’è questa sorta di accanimento nei confronti di Meret?

La risposta è molto semplice. Su Meret si cerca sempre uno spunto per criticarlo perchè la gente fatica a cambiare la propria opinione. Le persone ricordano il Meret passato, quando era probabilmente meno sicuro“.

Cosa è cambiato?

Va ricordato che Meret ha vissuto un’estate pazzesca. Stava iniziando la sua stagione e si parlava insistentemente di Keylor Navas e Kepa: non era affatto semplice convivere con questa impressionante spada di Damocle sulla testa. Nonostante ciò, la sua stagione è stata segnata da buonissime prestazioni caratterizzate da un alto livello tecnico. Il che dimostra che parliamo di un professionista che ha carattere. Eppure si cerca sempre di ritrovare il pelo nell’uovo quando si parla delle sue performance”.

Andiamo al sodo: perchè Meret non è responsabile sui goal presi a Liverpool?

In occasione del primo goal, Meret aveva i piedi posizionati all’interno della porta perchè aveva necessità di recuperare spazio con l’avversario che ha impattato la palla di testa e perchè doveva garantirsi il necessario tempo di reazione. Le mani erano davanti alla linea di porta ed il suo gesto tecnico è stato calcolato in una frazione di secondo. E infatti, l’aveva presa! Aveva effettuato una parata difficilissima“.

E sul secondo calcio d’angolo?

Stesso discorso, non ha sbagliato neanche li. Anche in questa circostanza, era riuscito ad effettuare un intervento straordinario su un colpo di testa così ravvicinato. In entrambe le reti è servito al Liverpool il secondo tocco per buttarla dentro”.

Sarebbe potuto uscire e tentare di bloccare la palla direttamente da corner?

“Sfido chiunque in Italia ad uscire con avversari così alti e soprattutto sugli sviluppi di corner come vengono praticati dalle squadre inglesi: calciano una sassata dove difficilmente un portiere riesce ad uscire. Guardate bene le partite della Premier: sui calci d’angolo, infatti, i portieri inglesi difficilmente escono”.

Dunque, Meret assolto.

“Non solo non ha sbagliato proprio nulla, ma voglio ricordare un’intervento pazzesco che ha fatto su Salah, nell’azione poi fermata per fuorigioco dell’attaccante egiziano. Una parata clamorosa, enorme, passata troppo presto in secondo piano”. 

Nel calcio, comunque, non esiste infallibilità.

E ci mancherebbe. Meret sbaglierà, potrà capitare, così come sbaglieranno tutti gli altri portieri o i compagni di squadra. La cosa più importante è che sia riuscito a riconquistare la fiducia del suo allenatore, Spalletti. Starà a Meret dimostrare, giocando con continuità, di meritare questa fiducia. Ma la strada è quella giusta“.

 

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