Se si dovesse esemplificare la non riconoscenza nel mondo del calcio, basterebbe analizzare il caso di Ederzito António Macedo Lopes, ai più conosciuto semplicemente come Eder.
L’ex compagno di squadra di Cristiano Ronaldo in Nazionale nel 2016 ha vissuto un momento straordinario che, probabilmente, nemmeno lo scommettitore più incallito avrebbe pronosticato. E nemmeno siti specializzati nel gioco online come slotmachine-gratis.it avrebbero potuto pronosticare un epilogo di Euro 2016 così stupefacente.
Ma cosa ha fatto di così speciale? Andiamo a vedere
L’episodio che poteva cambiare la vita all’attaccante portoghese
È il 10 luglio 2016. C’è la finale di Euro 2016. La Super Francia di Didier Deschamps, che due anni dopo avrebbe vinto con una facilità disarmante il Mondiale, affronta il Portogallo di Cristiano Ronaldo, l’uomo più atteso della partita.
Ebbene, l’asso portoghese subisce un infortunio al 25esimo minuto. Esce in lacrime e al suo posto entra una vecchia conoscenza del campionato italiano, Quaresma. Tutti, ormai, danno per vincente la Francia ma il risultato non si sblocca.
Al 78’ minuti c’è una sostituzione per i lusitani. Esce Sanchez ed entra Eder, attaccante che pochi conoscono che ha messo a segno 6 reti nel Lille in metà stagione, a partire da gennaio. Arriviamo al 109esimo minuti: di forza, lo stesso Eder riesce ad aprirsi un varco al limite dell’area, supera un avversario e, poi, lascia partire un destro per la verità non irresistibile. Ma poco conta perché, complice anche un piccolo errore di Lloris, il pallone finisce nel sacco.
Sì, è l’1 a 0 per il Portogallo ed è festa grande. Barricata davanti al portiere e il Portogallo diventa campione d’Europa. Ecco, a questo punto sarebbe stato un crescendo per l’attaccante ma non è stato così.
La carriera e il momento attuale di Eder
Diciamolo chiaramente: Eder non è mai stato un grande calciatore, tanto è vero che è attualmente svincolato. Alcuni lo paragonano a Grosso che nel 2006 visse un Mondiale da protagonista, per poi, comunque, non eccellere troppo nei top team.
Del resto, in tutta la sua carriera non è mai arrivato a 15 reti in un campionato. Il massimo che ha raggiunto è stato di 13 al Braga, nel 2013. È stato anche in Russia nel Lokomotiv e in Galles, allo Swansea City. Qui, non segnò neppure una rete e fu mandato al Lille. Era la stagione 2015/16, quella prima dell’Europeo, dove, appunto, segnò il goal vittoria.
A proposito di goal vittoria, l’attaccante classe ’87 non è nuovo a realizzazioni decisive. In Russia, pur segnando solo 11 reti in 4 stagioni, i tifosi del Lokomotiv Mosca se lo ricordano molto bene perché nella stagione 2017/18 segnò il goal dell’1 a 0 che valse la vittoria contro lo Zenit. Eravamo alla penultima giornata e quella realizzazione è stata decisiva per far vincere il campionato ai suoi.
Probabilmente è stato questo il suo destino: in una stagione non rende al meglio ma negli appuntamenti che contano il suo piede è ‘caldo’ e si trasforma nell’uomo decisivo.