A Enzo Raiola, agente di Donnarumma, è stato chiesto un parere riguardo i fischi dello stadio San Siro nei confronti del suo assistito
Buona parte del pubblico presente allo stadio San Siro per Italia–Ucraina, come già ampiamente preventivato, ha fischiato il suo nome già all’annuncio delle formazioni. Gianluigi Donarumma, ex estremo difensore uscito sbattendo la porta da Milano, sponda rossonera, non ha ricevuto una grande accoglienza neanche nella serata di ieri. Il tifo rossonero non gli perdona ancora quell’addio a parametro zero e, dopo aver difeso e coccolato un campione che aveva esordito in quello stesso stadio a 16 anni, lo subissa di fischi ogni qual volta si ripresenta al proprio cospetto.
San Siro non ha risparmiato il numero 1 azzurro nemmeno nella serata di ieri e, cosa ancor più scontata, non lo farà nemmeno in occasione di Milan–Psg. In quell’occasione, con ogni probabilità, i fischi faranno da colonna sonora esattamente quanto l’inno della Champions League. Ne è consapevole anche Enzo Raiola, agente del calciatore, che ha tuttavia espresso dubbi in merito ai fischi per il proprio assistito nel corso di una partita della Nazionale italiana.
Intervenuto ai microfoni di SportItalia, l’agente del classe 1999 ha dichiarato: “Capirei il disappunto dei tifosi in Milan–Psg, ma non quello di stasera. Si tratta pur sempre di una partita della Nazionale italiana, ma lui ha le spalle forti e anche questo lo rende un campione. Al mondo d’oggi, anche i social ti portano ad essere un Roberto Baggio per un giorno, uno scarpone l’indomani. Ci vuole personalità per reggere certi palcoscenici e certe reazioni. Donnarumma è il numero 1 della Nazionale italiana, teniamocelo stretto”.
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