Gianluigi Donnarumma, estremo difensore della Nazionale e del Psg, è oggetto di continue critiche per prestazioni non esaltanti

MacedoniaItalia, minuto 81: una punizione dal limite del centrocampista Bardhi supera la barriera e si insacca alle spalle di Gianluigi Donnarumma, indiscusso titolare della nostra Nazionale. Il pareggio dei macedoni macchia l’esordio del C.T. Spalletti e costa carissimo agli azzurri, costretti a inanellare una serie di vittorie utili per alimentare le speranze di qualificazioni alla fase finale dell’Europeo.

Dopo la disfatta di Palermo, con la Macedonia corsara e vittoriosa nelle semifinali Playoff che ci ha lasciato l’amaro in bocca in vista del Mondiale in Qatar, l’Italia registra un altro passo falso che odora parecchio di bruciato.

Al netto della prestazione opaca di tutta la squadra, in particolare, sul banco degli imputati di una Nazionale in profonda crisi di identità e di risultati sarebbe finito Donnarumma, il quale non è apparso impeccabile nemmeno in occasione del definitivo pareggio macedone.

Le prestazioni non esaltanti di un portiere considerato frutto dei desideri all’epoca delle prime uscite con il Milan, starebbero ormai trasformando l’estremo difensore in mela della discordia. Tifosi (non solo rossoneri, ormai), stampa e addetti ai lavori, a questo punto, s’interrogano sul rendimento di un estremo difensore la cui crescita tecnica si sarebbe arrestata da un paio d’anni a questa parte.

Donnarumma, dalla Macedonia alla Macedonia: mela della discordia

La critica sarebbe ormai incline a considerare Guglielmo Vicario, portiere in rampa di lancio e fresco di trasferimento in un campionato come la Premier League, quale nuovo guardiano della porta della Nazionale Campione d’Europa in carica, ma in forte crisi di risultati.

E mentre lo stadio San Siro si prepara ad accogliere nuovamente Donnarumma per la decisiva sfida all’Ucraina e, lato rossonero, per la sfida di Champions League tra il (non più suo) Milan e il (suo) Paris Saint Germain, la carriera di Donnarumma, in questo momento, sembra essersi quasi assestata.

Dalla Macedonia, alla Macedonia: il frutto più ambito del movimento calcistico italiano, avrebbe perso smalto e brillantezza agli occhi del mondo intero.

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