[df-subtitle]Cambi tattici e di uomini, cosi Ancelotti ha ribaltato il Milan[/df-subtitle]Ancora una vittoria, ancora di rimonta per il Napoli di Ancelotti, che appena una settimana fa ribaltava il gol del laziale Immobile e che ieri si è ripetuto facendo lo stesso con il Milan, nonostante i rossoneri fossero avanti 2-0!
Solito Napoli ad inizio partita, Napoli che ha provato a dirigere le operazioni, costringendo il diavolo sulla difensiva, ma che alla prima azione subita è andato sotto; nell’occasione disattento Hysaj che ha lasciato troppo spazio a Borini, bravo a servire l’accorrente Bonaventura, che in spaccata ha trafitto l’incolpevole Ospina.
Calma! Questo è ciò che ha chiesto dalla panchina il nuovo timoniere azzurro, conscio dei minuti che restano da giocare e delle qualità dei propri uomini. Lo fa in modo sicuro, quasi naturale, che a guardarlo ti senti rassicurato, e quel gol appena subito diventa improvvisamente più leggero.
Il copione non cambia nemmeno quando il Milan, nella ripresa, trova il punto dello 0-2 con un preciso destro di Calabria su sponda di Suso. Da rivedere stavolta è l’altra corsia della difesa azzurra, ma Carletto è li, e non si scompone, nemmeno questa volta, daltronde non serve, bisogna far funzionare il cervello, soprattutto in questi momenti, bisogna tirar fuori dal cilindro qualcosa capace di cambiare il corso degli eventi, qualcosa capace di far sgretolare le certezze avversarie cementificate da un doppio vantaggio. Da questo momento in poi il Napoli, che agli occhi di tutti (o quasi) era quello Sarriano, inizia a mescolarsi dell’influenza Ancelottiana.
Dall’iniziale 4-3-3 si passa ad un 4-4-1-1 (o 4-2-3-1) con Zielinski alzato a supporto dell’unica punta Milik, e Callejon ed Inisigne larghi. Il centrocampista polacco allora si traveste da “salvatore della patria” e con due perle riacciuffa un Milan, evidentemente destabilizzato dalla mossa tattica avversaria.
Intanto, prima del secondo gol, il buon Carlo faceva entrare Mertens in luogo di capitan Hamsik, e successivamente sostituiva proprio Zielinski col più muscolare Diawara. Cambi azzeccati? Per la risposta chiedere a Gattuso, che all’80 ha quasi spaccato la panchina di competenza vedendo Diawara verticalizzare per Allan, che dall’interno dell’area di rigore consegnava a Mertens un pallone che chiedeva solo di essere spinto in rete, e il folletto belga ovviamente lo ha accontentato, completando la rimonta.
Carletto intanto e li, con il suo solito aplomb che non lascia trasparire emozioni evidenti, a godersi lo spettacolo di un Napoli, che da ieri è diventato per tutti (o quasi) più suo.