In diretta a “Taca La Marca”, programma in onda su Radio Musica Television, è intervenuto Gianni De Biasi, ex tecnico di Albania, Modena, Brescia e Torino tra le tante. Gianni De Biasi si è soffermato sullo stato d’emergenza del calcio e su tanti altri temi.
Ecco quanto emerso:
La ripresa: “Dopo le prime due settimane sembrava un azzardo pensare ad una ripresa, reputavo che fermarsi sarebbe stata la decisione giusta. Oggi la cosa più importante è evitare contagi, ultimamente l’andamento è buono ma c’è sempre la paura che si possa ricadere. Sono d’accordo sulla riapertura dei centri sportivi ovviamente garantendo la sicurezza di tutti.”
Decurtazioni: “Il calcio sta vivendo un momento di mancanze economiche. Credo che la Serie A possa far fronte alle decurtazioni, invece le leghe minori sono già in difficoltà, pertanto mi risulta impossibile togliere un qualcosa a chi fa parte di queste categorie. Ciò che viene decurtato ai più ricchi può essere redistribuito ai calciatori che percepiscono di meno attraverso un fondo comune”.
Kumbulla: “Non so a chi potrebbe fare comodo tra Napoli ed Inter, visto che non mi occupo di mercato. È un giocatore molto forte e con grande capacità di anticipo – spiega Gianni De Biasi – abile anche nel gioco aereo e nel far partire l’azione.”
4 Maggio: “L’ambiente granata è molto particolare e carico di storia, si tende a ricordare sempre quella grande squadra di invincibili. A Torino c’è gente che ha un’anima ed una propria indole anche se la compagine granata non dovesse andare bene il sostegno sarebbe sempre smisurato”.
Belotti: “Belotti si sovraccarica di responsabilità e a volte pretende tanto. È molto generoso ma ha bisogno di ritrovare serenità ed equilibrio, forse la fascia da capitano gli pesa troppo”.
Rifiuto alla Lazio: “Ero il capitano della squadra e mi sentivo molto legato all’ambiente, quando mi arrivò l’offerta della Lazio la rifiutai e decisi di restare al Brescia”.
Rapporto con Baggio: “Dopo 3 anni di Modena in cui dalla C riuscimmo nella scalata sino alla A, decisi di allenare il Brescia motivato dalla presenza di Baggio. Roberto era un talento straordinario, mi ricordo che mi invitò ad una cena dove c’erano trenta cacciatori in una taverna, sulle pareti erano affisse foto di lui a caccia. Passammo una serata bellissima”.
Napoli su Azmoun: “Non so se Azmoun possa essere un nome giusto. Il Napoli come è strutturato oggi mi piace, può crescere e ha diversi profili molto interessanti soprattutto a centrocampo. Sono giovani e hanno bisogno di tempo per esprimersi al meglio, anche perché parliamo sempre di una piazza impegnativa. Si possono realizzare delle cose importanti ma bisogna vedere anche contro chi si compete. L’inizio campionato è stato complicato ma Gattuso ha dimostrato che ha tanta voglia di lavorare”.