Cristiano Ronaldo non può essere messo alla gogna, no. Questo non lo accettiamo. L’uscita del suo Portogallo contro il Marocco fa toccare con mano i pensieri del campione portoghese. Nessuno vorrebbe stare nei suoi panni ora, e parlo dal punto di vista morale e psicologico.
E’ stata dura accettare l’entrata in scena dalla panchina: è stato preso in considerazione dal ct Santos nei momenti di difficoltà, proprio come capitato in occasione dei quarti contro la banda di Regragui. Il salvatore della patria? Gli è stato concesso poco tempo per dimostrare al mondo intero di che pasta è ancora fatto.
Per amore della sua Nazionale ha digerito la tripletta di Ramos, suo sostituto contro la Svizzera, ignorando le critiche di chi lo voleva fuori dagli 11 iniziali. Un campione non deve essere trattato così.
Cristiano Ronaldo, è davvero la fine di un’epoca?
Cristiano Ronaldo lascia il palcoscenico mondiale in Qatar, un ultimo ballo che avrebbe preferito danzare il 18 dicembre. Si poteva pronosticare una finale contro l’acerrimo nemico, il Messi più maradoniano di sempre. E invece quelle lacrime stanno a significare la fine di un’era. Un’epoca che ha visto Cristiano Ronaldo lottare e raggiungere i più ambiti trofei, sia di squadra che individuali.
A 37 anni è davvero giunta l’ora di mettersi da parte? Forse sì, o forse no. La voglia di giocare è ancora tanta, ma nel frattempo anche lo United lo ha scaricato.
In attesa di capire quale sarà il suo futuro, noi stiamo dalla parte di chi ha scritto la storia dello sport più bello e seguito al mondo.
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