CORI DISCRIMINATORI E RAZZISTI – Legalmente autorizzati. Sì, perché se la forma prevede una sanzione di 10.000 euro al club per responsabilità oggettiva, dal punto di vista strettamente personale non esistono sanzioni per i cori di discriminazione territoriale. Qualche mente eccelsa è stata “beccata” sugli spalti ad intonare cori razzisti grazie agli smartphone di colleghi di tifo ma si tratta di casualità. Soldi spesi per telecamere di sorveglianza e scanner, quando alla fine basta un cellulare per pizzicare un razzistello e allontanarlo dallo stadio.
CORI DISCRIMINATORI E RAZZISTI – Insomma, il sistema di lotta al razzismo e la battaglia nei confronti dei cori discriminatori è stata abbondantemente persa dal sistema calcio italiano. Guai solo a pensare che queste forme di violenza verbale siano tollerate se non addirittura concesse: tuttavia, non si può restare quantomeno perplessi di fronte a questo proliferare di cori indecenti.
Negli stadi italiani i cori contro Napoli ed i napoletani hanno superato il confine etico e morale ormai da troppi anni. In particolare, quando il Napoli è ospitato in alcuni stadi italiani, le offese assumono toni inimmaginabili per chi ha frequentato almeno la scuola dell’obbligo. Nel corso di Spezia-Napoli si sono raggiunti e superati i limiti della ragione.
Dal Vesuvio a Maradona, dal colera a San Gennaro, per novanta minuti ha trionfato la parte ignorante del genere umano. Senza che nessuno dicesse nulla: arbitro, assistenti, quarto uomo, commissari di campo. Niente. Nessuno ha riferito al direttore di gara che era il caso di sospendere il match con tanto di richiamo dello speaker dello stadio.
D’altronde, solo il sig. Gavillucci tirò fuori los cojones in un Sampdoria-Napoli. Sappiamo come è proseguita poi la sua carriera. Evidentemente, l’input è di far proseguire, lasciar correre, tanto in campo quanto sugli spalti. Ecco perché quei cori sono autorizzati e sdoganati: nessuno li sanziona, 10.000 euro di multa alla società sono un prezzo equo da pagare per chi ha deciso che the show must go on. Senza vergogna. E senza speranza.