CONTATTI LEGGERI E RIGORINI – C’era una volta una storia semplice: contatto, fallo. Una storia fatta di due parole che esprimevano un concetto accessibile a chiunque. Un calciatore che infrange il regolamento, impedendo all’avversario di effettuare una giocata perché lo tocca, lo sbilancia, lo sgambetta, lo spinge ecc. commette un’infrazione che viene punita, appunto, con un fallo. E se l’infrazione viene commessa all’interno della propria area di rigore è, appunto, calcio rigore.
L’introduzione di tecnologie all’avanguardia è solo un passo successivo alle millemila interpretazioni che nel corso degli anni l’IFAB, di concerto con l’homo arbitrus, ha sviluppato nei confronti del regolamento stesso. Il calcio di rigore non assegnato al Napoli in occasione del contatto Ferrari-Kvaratskhelia è la summa delle masturbazioni mentali che si sono susseguite nei criteri di giudizio.
Contatti leggeri e rigorini: il linguaggio che inquina la mente
Kvaratskhelia è uno che dribbla abbastanza bene. E’ uno che non cerca il contatto per ottenere il vantaggio, non è un simulatore, non ha una storia di tuffi ricercati con lo scopo di ingannare l’arbitro e lo sport (e in Italia ne abbiamo visti tanti, qualcuno è ancora in attività e nuove generazioni di tuffatori, nostro malgrado, continueranno a formarsi). Nessun precedente per l’attaccante del Napoli, nessuna furbata, casellario simulatorio pulito. Al tocco evidente di Ferrari in area di rigore, Kvaratskhelia è caduto perché sbilanciato, tra l’altro in piena corsa. Eppure il direttore di gara non ha assegnato il penalty.
Abbiamo scoperto ieri sera con grande stupore che, in Italia, se il tocco è leggero non è calcio di rigore. Ma che roba è? Questa chiave di lettura rischia di aprire precedenti: un difensore può sgambettare un avversario e farlo cadere perché, se si tratta di un “colpetto”, l’arbitro non interviene? Siamo stati capaci di introdurre e sdoganare il “rigorino”, termine totalmente assente dal regolamento e che inquina e confonde la mente.
Quella storia semplice composta da appena due parole (contatto, fallo) è stata sacrificata sull’altare del dibattito, della caciara, è stata trasformata in una merce da vendere. Per essere venduta, deve essere agghindata: contatto leggero, rigorino, orpelli concettuali tanti inutili quanto dannosi. Aveva ragione Bufalino quando affermava che “Sociologo è colui che va alla partita di calcio per guardare gli spettatori”. Nel calcio moderno, guarderebbe anche i social-opinionisti.