Un uragano. La questione Var legata ad Arek Milik e al goal annullato nei secondi finali di Juventus-Salernitana è diventata un uragano mediatico. Non si parla d’altro: testate nazionali e locali, web, radio, tv, carta stampata, social. All’improvviso, il mondo della comunicazione ha spalancato gli occhi sul Var e sugli errori arbitrali, gridando allo scandalo.
E’ servita la Juventus per avviare la copiosa scia delle riflessioni. Perché nessuno mi farà ricredere su un’ipotesi: se il goal fosse stato annullato alla Salernitana, non sarebbe successo nulla di nulla. E questo non è giusto.
Avremmo forse letto un comunicato ufficiale del club campano, una presa di posizione ed una richiesta di chiarimento e maggior tutela. Nulla più.
Chi avrebbe gridato allo scandalo se il goal fosse stato annullato alla Salernitana?
E invece… Approfondimenti, ex arbitri, comunicati AIA, prese di posizione: nessuno avrebbe mosso un solo dito, nessuno si sarebbe permesso di fiatare se il Var avesse ingiustamente annullato una rete a Piatek (che, tra l’altro, ha subito un netto fallo da rigore sullo 0-0 non segnalato proprio dal Var) al 98mo minuto. Figuriamoci se l’AIA avesse emesso un comunicato per tentare di spiegare un torno ai granata. Davvero difficile da credere.
Certo, non siamo sprovveduti. Sappiamo che se un Sindaco passa col semaforo rosso è un conto e se lo fa Ciccio Formaggio è un altro. Sappiamo bene che il peso “politico” della Juventus è un conto, quello della Salernitana un altro. Ma se esiste un regolamento – ed esiste – deve essere difeso allo stesso modo dall’intero sistema. O almeno dovrebbe. L’indignazione mediatica dovrebbe essere uguale per tutti, con la finalità di preservare la credibilità del sistema stesso.
Perché un sistema mediatico che propone figli e figliastri è perdente sul nascere. Da quando è stato introdotto il Var, abbiamo assistito a diversi errori di interpretazione da parte della classe arbitrale. Ma mai c’è stato un processo mediatico di tale portata, seguito da sete di giustizia.
Nel calcio, “La Giustizia dovrebbe essere uguale per tutti”.
C’è da riflettere e non poco. Ma tanto non servirà.