Situazione Chelsea – Cambiare tutto per non cambiare niente. Questo celebre anacoluto, spesso associato alla penna di Tomasi Di Lampedusa, sembra descrivere perfettamente la paradossale situazione che si sta vivendo in casa Chelsea da ormai diversi mesi. Milioni e milioni di euro spesi e ancora nessun risultato, se non la palma di società che ha speso di più nelle ultime sessioni di mercato senza mai avere un netto cambio di marcia dal pietoso trend dello scorso anno che ha portato a un posizionamento nella parte destra della classifica di Premier League. E l’inizio di questa stagione non è dei migliori.
Chelsea, è cambiato tutto ma non è cambiato niente
Situazione Chelsea – Caicedo, Lavia, Nkunku, Palmer, Disasi, Jackson Ugochukwu, Sánchez, Deivid, Ángelo, Petrovic, Gusto e l’arrivo di Pochettino in panchina: una campagna acquisti da più di 460 milioni di euro che farebbe invidia anche alle società più benestanti del calcio europeo, fatta anche da cessioni eccellenti come quelle di Havertz, Mount, Kovacic, Koulibaly, Pulisic, Loftus-Cheek e Lukaku, per un totale di 267 milioni di incasso. Numeri da capogiro che in una situazione normale significherebbero far spazio ai nuovi talenti cedendo tutti gli esuberi. Il risultato, però, non è quello sperato: ennesima sconfitta interna (contro l’Aston Villa di Zaniolo), ennesima partita senza reti segnate e 14esimo posto in classifica, con il timore di scendere ancora più giù dopo l’imminente turno infrasettimanale contro il Fulham 11esimo, in uno dei numerosi derby di Londra.
Chelsea, è cambiato tutto ma non è cambiato niente
Situazione Chelsea – Senza dover per forza andare oltremanica, le uniche due società che possono permettersi un così colossale giro d’affari sono le due compagini di Manchester: il City, dopo campagne acquisti faraoniche, ha sancito il suo dominio in patria con 7 titoli negli ultimi 11 anni e ha finalmente ottenuto la tanto agognata vittoria in Champions League; lo United, dopo anni di insolito anonimato vista la sua gloriosa storia, sembra finalmente essere tornato alla ribalta e alle altissime posizioni che meriterebbe di diritto. Tanti, tantissimi soldi, è vero, ma anche tanta progettualità e lungimiranza nel lungo termine, senza mai dare scossoni pesanti se per una o due partite non arrivano i risultati previsti.
Situazione Chelsea – La nuova proprietà del Chelsea ha dimostrato di avere un patrimonio smisurato, ma nessuno degli acquisti della gestione post-Abramovic ha pienamente soddisfatto: Joao Félix sembrava un pesce fuor d’acqua, Koulibaly era il lontano parente del roccioso difensore che dominava in Serie A, Mudryk non ha ancora inciso e non sembra valere i 70 milioni spesi per lui, per citarne alcuni. Paradossalmente, l’unico a rendere è l’eterno Thiago Silva, che sicuramente non si aspettava di dover tirare avanti la carretta dall’alto dei suoi 39 anni.
Chelsea, è cambiato tutto ma non è cambiato niente
Situazione Chelsea – Il cambio di allenatore, infine, non sembra aver giovato alla squadra: nette le difficoltà di gioco, evidenti i problemi nel creare occasioni. L’unico alibi accettabile potrebbe essere la mancanza dell’infortunato Nkunku, l’uomo che potrebbe fungere da raccordo tra centrocampo e attacco e dare una grossa mano negli ultimi 16 metri ma che starà fermo ancora un bel po’. E nel frattempo? La squadra di Pochettino ha la media punti per partita peggiore degli ultimi 10 anni, ci dice Transfermarkt :1,14, cifra inaccettabile per un club dalle aspettative e dal blasone dei Blues. A questo punto, nasce spontanea la domanda: nel calcio di oggi, i soldi fanno davvero la felicità o c’è ancora bisogno, talvolta, dell’ingegno, della progettualità e della lungimiranza di chi questo sport lo ama davvero?
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