Champions League, le vittorie più inaspettate della storia – Il calcio piace perché sorprende. Oggi si gioca a ritmi altissimi, quasi insostenibili, ma lo spettacolo che offre il pallone, per molti, è ineguagliabile. Qualcosa si potrebbe aggiustare, certo, ma questa sua capacità di stupire attrae milioni e milioni di spettatori da tutto il mondo.

Del resto, in passato, così come ancora oggi, capita di assistere a partite incredibili nei quali l’esito è in discussione fino all’ultimo. Magari c’è una squadra che ha dominato l’intero match ma non è riuscita a portarsi in vantaggio. E così, quella che apparentemente sembrava destinata a perdere ribalta la situazione all’ultimo portandosi a casa la vittoria.

Si potrebbero citare tantissimi esempi, alcuni dei quali a dir poco clamorosi, come in quel celebre 5 maggio 2002 in cui l’Inter perse all’ultima giornata di campionato la vittoria di uno Scudetto che a Milano, sponda nerazzurra, mancava da tredici anni.

Champions League, le vittorie più inaspettate della storia

Quel quattro a due con doppietta di Poborsky e dell’ex Simeone ancora fa male ai tifosi al solo pensiero, anche perché, quella sconfitta significò assegnare il titolo alla Juventus, che nel frattempo aveva vinto la sfida contro l’Udinese per due a zero.

Ma questo è ovviamente uno dei tanti casi in cui davvero è successo l’impensabile, e mentre le italiane cercano di affermarsi in Europa in questa stagione, ricordiamo quali sono state le vittorie più incredibili della storia della “Coppa con le orecchie”, di quelle che neanche i più esperti conoscitori di quote sportive dedicate scommesse della Champions avrebbero mai capito o indivinato.

Champions League, le squadre più inaspettate che l’hanno vinta

All’epoca l’Inghilterra era una delle potenze mondiali del calcio insieme a Germania, Olanda, Italia e Spagna. Cera il Real, il Milan, l’Ajax, squadre che in quegli anni dominavano a livello nazionale confermandosi tra le più forti del Vecchio continente.

Poi, però, ci fu l’”esplosione” del Celtic, una squadra di soli scozzesi che riuscì a portarsi a casa il titolo di campioni d’Europa contro una Inter semplicemente fortissima che peraltro aveva già vinto due Champions nei tre anni prima sotto la guida del mitico Helenio Herrera.

C’erano Burgnich, Facchetti, Picchi e soprattutto Sandro Mazzola, che portò in vantaggio i nerazzurri su rigore al settimo minuto. Poi, però, dopo il rientro dagli spogliatoi, fu tutt’altra musica. Prima gol di Gemmell, e poi, all’84’, il sigillo definitivo di Chalmers che, peraltro, consegnando il trofeo nelle mani della sua squadra, chiuse di fatto il ciclo della Grande Inter di Herrera.

Champions League, le vittorie più inaspettate della storia

Tre anni dopo gli eroi di Lisbona (i cosiddetti Lisbon Boys) per via della vittoria avvenuta nella capitale lusitana ai danni dell’Inter, si ripresentarono in una finale di Champions, ma stavolta da favoriti, in quanto di fronte si ritrovarono gli olandesi del Feyenoord.

Una squadra tutto sommato modesta, almeno in apparenza, alla sua prima finale continentale, ma che alla fine ribaltò i pronostici della vigilia vincendo contro gli scozzesi per due a uno ai supplementari. Ancora non si sapeva, ma quella formazione diede inizio all’epoca del calcio totale olandese.

Infatti, negli anni successivi, arrivarono tre titoli dell’Ajax, che schierava un “certo” Johann Cruijff. Poi, domino Bayern Monaco, vincitore per tre stagioni di fila, e Liverpool, che vinse le edizione della coppa del 76/77 e 77/78.

Poi, però, si presentò il Nottingham Forest del leggendario Brian Clough, alla guida del club dal 1975 al 1995, portandogli in dote due Champions League (consecutive), un Charity Shield, quattro Coppe di Lega ed una Supercoppa Uefa. Ad ogni modo, sebbene questi titoli siano molto notevoli per una squadra della provincia inglese, ciò che più ha stupito gli addetti ai lavori fu la rapidità con il quale Clough riuscì ad ottenere questi successi.

Arrivato a metà stagione del ’75, l’allenatore di Middlesbrough fu l’artefice di una cavalcata dalla seconda divisione alla prima in due anni e mezzo e al secondo nella massima serie inglese riuscì a portare i suoi ragazzi sul tetto d’Europa contro ogni pronostico. Ormai i suoi giocatori erano consci dei propri mezzi e anche l’anno dopo si confermarono campioni della Champions League.

Champions League, le vittorie più inaspettate della storia

La sorpresa successiva vide invece protagonista l’Aston Villa, che si impose sul Bayern Monaco di Hoeness e Rumenigge. Poi toccò all’Amburgo, non proprio la favorita nel 1983-84, così come la Steaua Bucarest del 1985-86.

Quella fu una formazione incredibile, capace di aggiudicarsi la coppa senza fuoriclasse affermati. Dall’altra parte, invece, c’era il Barcellona guidato da Terry Venables. Il match finì zero a zero e così si andò ai rigori dove la spuntò proprio la squadra rumena.

I due anni dopo vinsero, anche in queste occasioni a sorpresa, Porto e PSV Eindhoven. Poi la doppietta del Milan di Sacchi ed ecco arrivare una squadra balcanica in finale: la Stella Rossa di Belgrado, che vinse contro l’Olimpique Marsiglia ai rigori nel neonato stadio del San Nicola di Bari. Ancora nessuno lo sapeva, ma quella squadra era ricca di campioni, come Jugovic, Pancev e soprattutto Savicevic e Sinisa Mihajlovic.

Poi, si susseguirono edizioni in cui più o meno furono rispettati i pronostici, almeno fino al 2003-04, stagione in cui tutti iniziarono a parlare di José Mourinho. Il suo Porto ha dato al calcio europeo tanti campioni, alcuni dei quali abbiamo visto anche in Italia e nuovamente vincitori in Champions con altre squadre.

Proprio come Bosingwa, che nel 2011-12 vinse nuovamente la coppa con il Chelsea sotto la guida di Roberto Di Matteo. Chiamato a sostituire Andre Vilas-Boas, il tecnico italiano riuscì a portare in finale la squadra a sorpresa riuscendo persino a vincerla contro la corazzata tedesca del Bayern Monaco che, non a caso, vinse il titolo continentale appena un anno dopo. Il percorso di Di Matteo fu peraltro replicato in qualche modo anche da Tuchel che fece vincere la squadra di Londra la sua seconda Champions.

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