Ex Atalanta, parla Castagne: “Gasperini? Ha problemi a controllarsi”

Timothy Castagne l’estate scorsa è partito da Bergamo per l’Inghilterra, firmando per il Leicester fino al 2025, dopo aver giocato tre stagioni con l’Atalanta. L’esterno belga, che sta vivendo una buona stagione con le Foxes, a distanza di qualche mese è tornato a parlare dell’esperienza con Gian Piero Gasperini.

CASTAGNE SU GASPERINI: “NON SEMPRE MI ANDAVA BENE IL SUO METODO”

Castagne ha concesso un’intervista ai microfoni di “Sport Footmagazine” e ha avuto da ridire su alcuni metodi utilizzati dal tecnico dell’Atalanta. Queste le sue dichiarazioni, riportate dal Corriere dello Sport:

“Laggiù, quando perdi palla, non mancano di fartelo notare. E a me non mai piaciuto essere rimproverato. Qui è più tranquillo, se perdi qualcosa, t’incoraggiano, ti dicono di pensare all’azione successiva. Brendan Rodgers è una persona molto più calma al riguardo. Con lui abbiamo conversazioni, ascolta la nostra opinione, possiamo discutere. Questo è un metodo che si adatta meglio al mio carattere”. 

Il belga ha poi spiegato i motivi del suo addio all’Atalanta:

“Addio per Gasperini? Porrò il problema in modo diverso. Sono rimasto lì per tre anni ed è stata davvero una bella esperienza. E forse io stesso devo imparare ad essere un po’ più sicuro di me. Ma il punto è che il metodo Gasperini non sempre mi andava bene. Nel corso della partita, è un allenatore che si arrabbia molto velocemente, che ha molti problemi a controllarsi. Ovviamente, ci sono molti giocatori che non hanno problemi a riguardo”

Castagne parla di Gasperini

Nonostante ciò, il calciatore ora in forza al Leicester è soddisfatto del suo periodo con la maglia nerazzurra:

“Prendo per lo più le cose positive da questa esperienza in Italia, ma penso di non essere mai stato al 100% delle mie capacità a causa di questo modo di lavorare. Sono andato in Italia per crescere e sono cresciuto. Mi sono fatto un nome e una reputazione. Oggi sarei un pazzo a sputare sul piatto dove ho mangiato. Dico solo che per rendere al meglio ho bisogno di un entourage con un approccio diverso da quello che può avere Gasperini

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