Antonio Cassano non le manda mai a dire: l’ex calciatore punge un grande ex attaccante del Milan e della Nazionale
“Giocava alla carlona, un po’ come veniva: deve ringraziare quei grandi trequartisti con cui ha giocato. Tecnicamente non sapeva giocare a calcio: segnava di stinco, di petto e col braccio. Dicono fosse un numero uno, ma in cosa, esattamente? Ho dei dubbi”.
Parole che non faranno certo piacere a
Filippo Inzaghi, grande ex numero 9 del
Milan e della Nazionale (tra le altre), quelle rivoltegli da
Antonio Cassano, suo ex compagno nella breve parentesi rossonera dello scudetto datato 2011, a maggior ragione, per le 316 realizzazioni in 695 match disputati tra club e Nazionale, con la quale si è laureato Campione del Mondo nel 2006, nonché le reti decisive segnate nelle finali che contavano davvero come quella di
Champions, contro il
Liverpool, in
SuperCoppa Europea contro il Siviglia e la doppietta in Coppa Intercontinentale, siglata ai danni del
Boca Juniors.
Intervenuto a “Muschio Selvaggio”, l’ex calciatore di Roma e Sampdoria (tra le altre) si è scagliato contro l’attuale tecnico della Reggina il quale, a detta di Cassano, non può essere minimamente paragonato a centravanti come Lewandowski e Benzema, definiti molto più forti tecnicamente dell’ex attaccante e tecnico del Milan.
Nel corso del suo intervento, poi, Cassano ha paragonato Haaland ad un mix tra Adriano e l’amico Vieri, pur non sapendo giocare al servizio della squadra o fornendo assist per i compagni, ma capace di praticare un calcio improntato alla pura finalizzazione.
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