[df-subtitle]Sport Mediaset ha intervistato Mattia Caldara, reduce dalla partita in Nazionale contro il Portogallo[/df-subtitle]È stato uno dei protagonisti del mercato estivo, con lo scambio che lo ha visto approdare al Milan dopo solo poche settimane in maglia bianconera, ma è stato anche uno dei protagonisti in senso negativo della partita della Nazionale contro il Portogallo. Caldara preferito proprio a Bonucci per affiancare Romagnoli contro i lusitani, insieme a Lazzari è il colpevole del gol subito che ha portato la sconfitta nello stadio del Benfica.

“Sicuramente fare presenza in Nazionale è sempre motivo di orgoglio, giocare in Europa contro giocatori di livello internazionale ti fa capire che ci sono giocatori abituati a un’intensità diversa a quella del calcio italiano che è più tattico. Magari, quindi, per il mio bagaglio calcistico è importante. Quando si subisce gol la responsabilità è della difesa perché si passa da lì per fare gol. Dobbiamo migliorare molto a livello difensivo ma anche a livello di squadra. Per migliorare serve essere consapevoli dei propri errori e da lì ripartire per non commetterli più”. Queste le sue parole a Sport Mediaset.

Poi Caldara parla così del suo approccio fin qui non  troppo positivo con la maglia del Milan dove non si è ancora riuscito a ritagliare uno spazio:

“Non ci trovo niente di strano. Abituarmi a giocare in una difesa a quattro, con dei concetti che il Mister vuole completamente diversi da quelli che facevo a Bergamo, non è facile. È un mese che sono a Milanello e ho capito quello che vuole il Mister. In ogni allenamento cerco di mettere qualcosa in più di quello che mi chiede e spero di essere pronto il prima possibile. Sicuramente giocando a quattro ci sono meno anticipi, è un lavoro più di reparto, si lavora molto sull’uomo e non bisogna mai rompere la linea. Devo capire quando è il momento di romperla e quando serve invece seguire tutti insieme la linea per mandare in fuorigioco o meno l’attaccante.  “Il Mister è molto diretto con me. Mi parla spesso, mi dice cosa vuole che faccia. Il rapporto è molto positivo, il dialogo aiuta molto il calciatore. Mi sto impegnando molto, è molto esigente, dovrò migliorarmi ogni giorno e spero di giocare, sono qui per questo.”

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