Intervistato da DAZN, Federico Bernardeschi ha parlato dei suoi primi mesi della sua nuova vita in MLS con la maglia del Toronto. L’ex Fiorentina e Juve ha spiegato i motivi della sua scelta e ha ripercorso anche il momento più alto della sua carriera, la vittoria con la Nazionale ad Euro 2020.

BERNARDESCHI: “POTEVO RESTARE IN ITALIA, TORONTO UNA MIA SCELTA”

Qualche rimpianto? Bernardeschi risponde così: No, proprio zero. Ho giocato in un top club europeo, ho vinto tantissimo, sono campione d’Europa e abbiamo fatto un qualcosa di straordinario con i miei compagni in Nazionale. Quando rivedo questo bambino, che è partito alla Fiorentina, mi chiedo quali sogni avesse allora: questi”.

Sui rigori calciati contro Spagna e Inghilterra in semifinale e finale degli Europei: “Se uno ha personalità, allora ce l’ha sempre. Io mi sarei sentito male con me stesso a non calciarlo quel rigore. Poi ovviamente il mister chiede chi se la sente e chi no, in pochi se la son sentita (ride, n.d.r.). In un periodo così devi avere i c******i per farlo. Se li avessi sbagliati, ci sarebbe stato tutto il dispiacere del mondo, però sarebbe stato peggio se non avessi avuto i c******i di tirare.

Prosegue: “E’ facile quando le cose vanno bene: pomparsi di ego, gonfiare il petto. Diventa più facile e scontato, ma è proprio quando le cose vanno vale che deve uscire quello che sei realmente. E’ questo che conta. Quando va male. Nella camminata ti batte il cuore, il campo è infinito: è qualcosa di veramente indescrivibile. Appena ho preso il pallone in mano e l’ho messo sul dischetto, è come se tutto si fosse fermato“.

Sulla scelta di andare a Toronto: Non avrei mai fatto una scelta del genere se prima non fossi venuto a vedere com’era. Avevo la possibilità di rimanere in due grandissimi club in Italia. Sono Federico Bernardeschi, mi trovo a Milano e prendo un aereo con scritto ‘Toronto’, mica ‘Los Angeles’ o ‘New York’: quindi ci vado con la mia famiglia così, se fosse uscito qualcosa, avrei usato la scusa della vacanza. Se tra 5 anni la MLS diventa il campionato principale al mondo, cosa mi dici: ho fatto un passo avanti o uno indietro?“.

 

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