BARCELLONA PAROLE LAPORTA – Intervistato da “RAC1“, Joan Laporta ha parlato della situazione del Barcellona ed è tornato sull’addio di Leo Messi.

Così il presidente azulgrana: “La vecchia gestione è stata basata sull’improvvisazione: hanno fatto acquisti senza poterli pagare, un disastro. Abbiamo avviato un’indagine forense e quando avremo i risultati vedremo che strada seguire. Solo guardando i risultati del 2020-21 avremmo dovuto metterci le mani in testa e chiudere. Credevo di trovare una brutta situazione ma si è rivelata molto peggio. 

Il nostro AD è prudente, siamo in buone mani. Abbiamo fatto un piano di recupero quinquennale, dobbiamo recuperare 450 milioni e l’obiettivo di quest’anno è di raggiungere lo zero. Otterremo altre risorse sotto forma di credito o investimenti. Poi ci sono i bisogni sportivi, ovvero investire in nuovi giocatori“.

BARCELLONA PAROLE LAPORTA

BARCELLONA PAROLE LAPORTA – Prosegue su Messi: “Era un problema di fair-play, non c’era margine di trattativa perché l’investimento ci metteva a rischio. Prima c’è il club, che è sopra Messi e i presidenti”.

Non mi sono arrabbiato con lui, ma c’è stato un momento in cui eravamo entrambi delusi. So che aveva voglia di restare ma anche che c’era molta pressione per le offerte che aveva ricevuto. Credo che sapesse che se non fosse rimasto sarebbe andato al PSG. Ho sperato fino all’ultimo minuto che dicesse di voler giocare gratis…“.

Su Neymar: “Avevamo un maggiore margine di indebitamento e abbiamo fatto un tentativo, ma le informazioni sulla sua situazione non erano corrette. Ci avevano detto che voleva andarsene e alla fine è rimasto. È la legge della domanda e dell’offerta, non sono deluso. È stata quasi una fortuna, perché probabilmente avrebbe peggiorato la nostra situazione“.

Su Koeman: “Tutti, compreso lui, siamo scoraggiati. Come presidente ho valutato tutto, ho ascoltato le mie persone di fiducia e sono giunto alla conclusione che devo dargli fiducia come ho fatto con Rijkaard. È un culé come noi, ama il Barça ed è un mito di questo club. Anzi, ha fatto di più: è arrivato i un momento di crisi sportiva e istituzionale. Volevo sapere se si fidasse della squadra e mi ha risposto positivamente, anche se vorrebbe recuperare tutti gli infortunati. Ho visto una persona determinata a continuare“.

 

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