ATZORI SU ACERBI – Una delle note più positive di questa difficile stagione dell’Inter è sicuramente Francesco Acerbi. Il difensore, 34 anni, è uno dei migliori della rosa dal punto di vista del rendimento.

E anche due sere fa è stato decisivo in occasione della sfida di Coppa Italia contro il Parma, quando nei tempi supplementari ha deciso di testa la partita regalando ai nerazzurri il pass per il turno successivo.

Per parlare del giocatore, “Europa Calcio” ha contattato telefonicamente Gianluca Atzori,  allenatore con cui il giocatore esplose, precisamente in quella Reggina 2010/2011 impegnata nel campionato di Serie B. Oggi Aztori – con alle spalle una lunga carriera da difensore – allena il Floriana, club di massima serie maltese.

ATZORI SU ACERBI

Si aspettava un impatto così importante di Acerbi all’Inter? 

Devo ammettere che sono rimasto impressionato. Non perché dubitassi delle qualità di Francesco, ma perché è un giocatore molto fisico che impiega un po’ di tempo prima di entrare in forma. Sicuramente a fine agosto si sarà presentato in ottima condizione, facendo tesoro del ritiro con la Lazio“.

Peraltro il suo approdo in nerazzurro era stato contestato da una parte della tifoseria per via di quel Lazio-Milan dello scorso aprile. 

Ricordo, ma erano mugugni privi di fondamento. Conosco Francesco: è un ragazzo semplice, educato e con grandi valori che si è sempre portato e tenuto dentro. E infatti in pochissimo tempo quelle lamentele nei suoi confronti si sono trasformati in applausi. Aggiungo che non era per niente facile scalare le gerarchie difensive dell’Inter, che a inizio stagione erano ben definite“.

Acerbi era esploso proprio con lei alla Reggina. Cosa ricorda di quell’annata? 

Intanto era ancora giovane. Poveniva dal Pavia ed era un ragazzo molto timido. Ma un episodio non lo dimenticherò mai: era estate e stavamo partendo per il ritiro in Trentino, io e lui – avendo i cognomi che iniziano con la A – eravamo seduti vicini e così scambiammo due parole. Gli chiesi quale fosse il suo sogno, e lui rispose: “Vorrei giocare in Nazionale”. Aveva già chiari i suoi obiettivi“.

Una sua dote tecnica che l’aveva colpita? 

La sua intelligenza tattica, giocava in difesa ma ragionava quasi da centrocampista. Chiaro che parliamo di ormai di diversi anni fa e che con il tempo è migliorato, fisicamente e con la palla“.

Peraltro la sua carriera ha rischiato di fermarsi a causa del cancro al testicolo. 

Sì, ha avuto questo bruttissimo episodio. Ci sentivamo spesso in quei mesi, era sempre tenace nel combattere la malattia, da cui ne è uscito vincitore. Ricordo anche quanto male era stato per la morte del padre, che per lui era un esempio fondamentale. Francesco ha subito parecchie botte dalla vita, ma ha sempre saputo rialzarsi e sul campo è stato ripagato. Essere protagonisti prima alla Lazio e ora all’Inter è il giusto premio alla sua forza e al suo coraggio“.

In futuro dove vedrebbe bene Acerbi?

Io spero che rimanga all’Inter. Inzaghi lo conosce molto bene, Francesco ha bisogno di un allenatore che lo stimi e che punti su di lui. Inoltre anche il modulo dell’Inter lo aiuta a esprimere le sue qualità“.

 

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