Quando pensi alla Nazionale italiana di calcio, la mente richiama al pensiero illustri personaggi che ne hanno contraddistinto momenti storici o intere epoche. L’Italia, a livello mondiale, rappresenta il calcio proprio come il Brasile o la Germania, l’Argentina o l’Olanda, la Spagna o l’Inghilterra. Quando dici Italia, dici storia. E la storia della nostra Nazionale ha visto per un trentennio la presenza di Antonello Valentini al fianco di Commissari Tecnici e calciatori. Sette Mondiali (di cui uno vinto nel 2006) e sei Europei al fianco degli Azzurri, in veste di capo della comunicazione prima e, successivamente, di direttore generale. La Nazionale di Roberto Mancini ha perso con l’Inghilterra nella gara di esordio ai prossimi Campionati Europei.

Direttore, qual è a sua opinione sulla Nazionale vista a Napoli contro l’Inghilterra?

“Un tempo per uno, il pareggio sarebbe stato più giusto, abbiamo preso i gol sugli sviluppi di due corner. Detto questo, c’è ancora molto da lavorare, il primo tempo abbiamo subito sempre e abbiamo girato a vuoto”.

Cosa deve fare il movimento calcistico italiano per tornare a far crescere calciatori di livello internazionale, come lo furono Totti, Del Piero, Cannavaro, Ferrara e così via?

“Ci vuole un grande patto tra tutte le componenti del calcio per rilanciare la scuola calcistica italiana. Quanti sono i calciatori selezionabili per la Nazionale che giocano in Serie A? E non parlo solo dei grandi club. La Figc ha chiesto da tempo che venga cassato il decreto dignità (rientro dei “cervelli”) nella parte che riguarda gli atleti professionisti. Oggi per ragioni fiscali conviene più acquisire un ragazzo straniero che lavorare su un ragazzo italiano. E i vivai rischiano di morire. Nonostante il grande lavoro del Club Italia e gli ottimi risultati delle Nazionali giovanili. Un solo esempio, per farmi capire: Pafundi, attaccante di grande interesse, finora nell’Udinese ha giocato 9 minuti in tutto”.

Campione in carica negli Europei, non qualificati agli ultimi Mondiali. Come spiega questo momento storico della Nazionale?

Mi collego a quello che ho appena detto. Mancini fa un largo lavoro di scouting, non esclude nessuno, ma deve fare il pane con la farina che ha a disposizione. Questa volta gli mancavano anche Immobile, Chiesa e Raspadori per infortuni vari: ha chiamato i migliori disponibili. Secondo me dovrà però avviare un grande ricambio a centrocampo con idee e uomini nuovi“, ha chiosato Antonello Valentini.

 

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